A maggio un caso simile

Usa, la sigaretta elettronica gli esplode in faccia: morto un 24enne

William Brown stava fumando in un parcheggio, quando l'apparecchio è scoppiato colpendolo alla carotide

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William Brown, 24enne del Texas, è morto dopo essere stato ricoverato per due giorni all’ospedale di Fort Worth, ferito gravemente dall'esplosione di una sigaretta elettronica. L’apparecchio è scoppiato mentre il ragazzo stava fumando, colpendogli volto e carotide.

Secondo quanto riportato dalla Cnn il giovane si trovava in un parcheggio di fronte a un rivenditore di sigarette elettroniche. Il titolare del negozio ha raccontato che il 24enne gli aveva chiesto aiuto per utilizzare l’apparecchio, comprato da un altro commerciante.

Arrivato all’ospedale, le sue condizioni sono risultate immediatamente critiche, un pezzo de dispositivo è rimasto all’interno della sua gola. Messo in coma farmacologico, William è deceduto a causa di un infarto cerebrale.

L’amministrazione statunitense ha dichiarato che tra il 2009 e il 2016 negli Stati Uniti, 195 sigarette elettroniche sono esplose o hanno preso fuoco. A maggio scorso in Florida c’era stato un altro decesso analogo a quello di William Brown.

L'Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria ha commentato l'accaduto rassicurando i fruitori italiani delle sigarette elettroniche: "Quelle commercializzate in Italia, così come i liquidi, sono prodotti estremamente sicuri, sottoposti ai più attenti test di sicurezza e conformità del prodotto. Prima di essere immesse sul mercato infatti sono sottoposte e devono superare test di conformità elettrica e compatibilità elettromagnetica ed ottenere il marchio CE. Quanto accaduto è un caso isolato, sul quale tuttavia è bene fare piena luce a tutela anzitutto dei consumatori - prosegue - Con ogni probabilità si è trattato di un prodotto non a norma, la cui commercializzazione non è consentita in Italia. Le sigarette elettroniche oltre ad essere prodotti estremamente sicuri sono - così come sottolineato da gran parte della comunità scientifica, a cominciare dalle autorità sanitarie della Gran Bretagna - del 95% meno rischiose per la salute rispetto alle sigarette tradizionali".