Quando si pensa a Cecile Kyenge e la Lega vengono in mente le frasi razziste del senatore Roberto Calderoli (che aveva paragonato nel 2013 l'allora ministro del Pd a un orango) o quelle dell'europarlamentare Mario Borghezio, che l'accusava di "portare le sue tradizioni tribali in Italia" (condannati in entrambi in casi). E invece, da oggi inizia una storia nuova: il marito dell'eurodeputata dem, Domenico Grispino, scende in campo alle Comunali proprio con con il partito di Salvini: "Sta facendo cose giuste".
"Ho firmato per Salvini ai banchetti della Lega - ha dichiarato a "La Zanzara" su Radio 24 - entrerò in lista alle comunali di Castelfranco Emilia, sono persone perbene e metto a disposizione quello che so, le mie competenze". E ancora, difende Salvini e il suo operato: "Sono a favore dello slogan 'aiutiamoli a casa loro' - dice il marito dell’ex ministro - e bisogna creare dei punti strategici in Africa di attrazione delle persone. Ma mica con cattiveria. Salvini non è disumano, penso che sia una macchina da guerra per avere consensi".
Ma per la Kyenge nessuna sorpresa: "Comprendo lo sgomento di tutti, compreso quello dei militanti della stessa Lega, - scrive su Facebook - ma per quanto mi riguarda è proprio il caso di dire che non c’è nessuna novità rilevante, essendo questo l’ennesimo e forse neanche l’ultimo episodio di una vicenda il cui copione è già scritto e anche noto".