Giant Rooks, dalla Germania alla conquista dell'Europa: "Il palco è la nostra casa"
La band ha pubblicato "Wild Stare" con il quale sta spopolando in radio. Tgcom24 ne ha parlato con loro
C'è una canzone che dall'inizio dell'anno sta macinando passaggi su passaggi in radio conquistando il pubblico. E' "Wild Stare", nuovo singolo dei Giant Rooks. La band tedesca, già rodata da centinaia di concerti in Europa anche sui palchi dei più importanti festival, debutta così anche nel nostro Paese. "Mettiamo nella nostra musica le influenze più disparate - dicono a Tgcom24 -. E non smettiamo di suonare dal vivo".
La forza di "Wild Stare" sta nel combinare l’energia giovanile alle sonorità di un brano maturo e originale, speranza e malinconia, folk ed elettronica. Un mix di opposti elementi che trovano il loro punto di incontro nella voce di Frederik Rabe. Il brano è il primo singolo ufficiale dopo la pubblicazione nel 2015 dell'Ep "The Times Are Bursting the Lines” e nel 2016 dell’Ep "New Estate", lavori che hanno catapultato i 5 giovani musicisti di Hamm (cittadina della Renania Vestfalia) sui palchi dei principali festival europei, dal Rock am Ring al Lollapalooza, regalando loro l’appellativo di "Europe’s most promising newcomers".
Il vostro singolo sta andando molto bene in radio. Prima avevate pubblicato due ep, cosa è cambiato?
È cambiato che in questo lasso di tempo abbiamo fatto qualcosa come 200 spettacoli dal vivo e questo ci ha fatto crescere molto sia come artisti che come persone. Quando abbiamo pubblicato i primi ep avevamo 20 anni, eravamo davvero giovani. Adesso abbiamo anche cambiato la nostra sede operativa trasferendoci a Berlino.
Andare a Berlino vi ha aperto nuove possibilità di collaborazione e magari anche dato una nuova visione?
Molti produttori, artisti vivono lì e siamo stati molto contenti di entrare a far parte di quella comunità. E' bellissimo vivere in una città così multiculturale, dove c'è tantissima musica ed eventi artistici. "Wild Stare" in realtà l'abbiamo scritta la scorsa estate nella nostra città natale, anzi, è stata l'ultima canzone scritta lì prima che ci trasferissimo.
Quando l'avete scritta vi siete resi conto che poteva avere un potenziale maggiore di quelle che avevate pubblicato in passato?
L'abbiamo scritta nel giro di una settimana, il che per noi è una cosa folle perché spesso lavoriamo mesi su una canzone. L'abbiamo scritta e registrata in tempo reale. Non appena abbiamo ascoltato il demo tutti sapevamo di avere in mano il nostro prossimo singolo e che quello rappresentava un grosso passo in avanti per noi.
La vostra musica è ricca di influenze, anche molto diverse tra loro.
Ci piace combinare diversi stili musicali provando a creare un suono nostro, nuovo e riconoscibile. Siamo cinque personalità diverse con diversi gusti musicali, che vanno dal rock al jazz. Proviamo a portare un po' di ognuno di noi nelle nostre canzoni.
State lavorando a un album?
Più che altro diciamo che noi siamo sempre al lavoro su nuova musica. L'album è sicuramente un nostro obiettivo, ma probabilmente uscirà prima un altro Ep, in primavera.
Pensate sia la forma migliore per diffondere la musica oggi?
Molti artisti oggi pubblicano solo singoli o quasi, un po' lo impongono le nuove forme di fruizione della musica come i servizi streaming. In realtà al momento abbiamo puntato molto sugli Ep perché siamo stati molto in giro per suonare dal vivo, lasciando all'attività in studio solo gli scampoli di tempo. Ma aspettatevi da noi un album presto.
E a proposito di concerti, quali progetti avete?
Ci divideremo tra festival e date nostre. Suonare in festival ovviamente può essere più rischioso ma allo stesso tempo per una band emergente come noi è un'occasione unica di trovarsi davanti platee di migliaia di spettatori e farci conoscere.
La band sarà in Italia per due date a maggio: il 24 a Roma, a Le Mura, e il 25 al Circolo Ohibò di Milano.
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