Solo uno degli arrestati per la morte di Duccio Dini, il 29enne investito a Firenze sette mesi fa, rimane in carcere. Gli altri cinque sono tutti agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico a eccezione del più anziano del gruppo. Gli uomini, tutti di etnia romena, sono accusati di omicidio volontario per aver investito a un semaforo Dini che era in sella al suo motorino. Il gruppo, a bordo di due auto, si inseguiva ad alta velocità per un regolamento di conti.
Per il giovane, nonostante i soccorsi, non c'era stato nulla da fare. E ora dopo 7 mesi nel carcere di Sollicciano a Firenze, solo Mustafa Dehran, cittadino macedone di 37 anni, resta in cella. La decisione, che risale a qualche giorno fa, è del Tribunale del riesame che ha accolto la richiesta di una misura restrittiva presentata dagli avvocati difensori del gruppo.
Sulla vicenda si è espresso anche anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella: "Siamo sorpresi e amareggiati per la scarcerazione degli indagati. Se ciò è dipeso dalla legge, allora una norma del genere - conclude - deve essere cambiata".