SVOLTA PREOCCUPANTE

Nucleare, Usa si ritirano dal trattato con la Russia | Putin: "Via anche noi in attesa che i nostri partner maturino"

L'accordo venne firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov: Washington accusa Mosca di averlo ripetutamente violato

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Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha annunciato il ritiro degli Usa dallo storico trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) sulle armi nucleari firmato da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov nel 1987. "La Russia ha violato per anni senza scrupoli il patto e non ha mostrato alcun serio impegno nel volerlo rispettare", ha detto Pompeo precisando che gli Usa sono comunque pronti a un nuovo accordo con Mosca "entro sei mesi". Ventiquattro ore dopo la risposta di Vladimir Putin che annuncia la sospensione a propria volta dell'accordo. "Forniremo una risposta speculare e aspetteremo fino a che i nostri partner americani saranno abbastanza maturi da condurre un dialogo equo e significativo con noi su questo importante argomento", il commento del presidente russo. Trump intanto apre alla Cina, ma c'è il rischio di una nuova corsa agli armamenti.

A fronte della decisione degli Usa di lasciare il trattato, che vieta i razzi a breve e media gittata, anche Mosca sospende la propria partecipazione. Vladimir Putin ha annunciato in un incontro con i ministri della Difesa e degli Esteri che anche la Russia sospende l'accordo, che potrebbe essere cancellato tra sei mesi.

Washington ha accusato Mosca di aver violato ripetutamente gli accordi sin dal 2014, ma la Russia nega. La sospensione fa scattare un periodo di 180 giorni per il ritiro completo dal trattato, a meno che Mosca non dimostri di rispettarne le previsioni. Altrimenti c'è il rischio di una nuova corsa agli armamenti e del ritiro anche dall'altro accordo nucleare Usa-Russia, il trattato Start.

La Casa Bianca ha quindi fatto sapere che gli Usa proseguiranno "con lo sviluppo delle nostre opzioni di risposta militare" e lavoreranno "con la Nato e i nostri alleati e partner per negare alla Russia ogni vantaggio militare derivante dalla sua condotta illegale".

La Nato, da parte sua, in una nota sottolinea che se Mosca "non onora i suoi obblighi del Trattato Inf attraverso la distruzione verificabile di tutti i suoi sistemi missilistici 9M729, ritornando così alla piena e verificabile conformità prima che il ritiro degli Stati Uniti entri in vigore tra sei mesi, si assumerà la piena responsabilità della fine del trattato".

Trump: "Spero in nuovo trattato anche con altri Paesi" - Intanto Trump apre all'ipotesi di un nuovo trattato per il controllo delle armi nucleari ma coinvolgendo altri Paesi, a partire dalla Cina. "Spero che saremo in grado di mettere insieme tutti in una grande e magnifica stanza e fare un nuovo trattato che sarà molto meglio", ha detto ai cronisti che gli chiedevano se l'uscita dal trattato Inf con Mosca è anche per la minaccia cinese nel Pacifico. "Ma bisogna che tutti aderiscano mentre ora c'è una parte che quasi fa finta che non esista", ha aggiunto.

Rischio di una nuova corsa agli armamenti? Cina: conseguenze negative Ora che gli Usa sperano in un nuovo accordo che coinvolga più Paesi, in particolare la Cina, si concretizza il rischio di una nuova corsa agli armamenti. Putin, a seguito dell'annuncio del ritiro al trattato anche da parte della Russia, ha sottolineato: "Non schiereremo missili a breve e media gittata né in Europa né in altre regioni del mondo, finché armi di tale tipo prodotte in Usa non appariranno nelle medesime regioni del mondo". E Pechino, chiamata in causa, intanto invita Stati Uniti e Russia a mantenere il Trattato antimissili nucleari, avvertendo che il ritiro dell'amministrazione di Donald Trump potrebbe innescare "conseguenze negative".