Stili alimentari: agli italiani piace mangiare sano e bene
Sempre meno tempo dedicato al cibo, ma con la consapevolezza che l'alimentazione è fonte di salute e benessere
Sempre più breve il tempo dedicato a cucinare e a mangiare, ma non sfugge più la stretta relazione tra cibo e salute: è quanto emerge da uno studio dedicato ai nuovi stili alimentari degli italiani. La scarsità di tempo e l’abitudine a cucinare meno si riflettono tra l'altro in una nuova consuetudine: l’utilizzo di piattaforme di food delivery.
Anche una relazione consolidata quale è quella che tra le
persone e il cibo cambia e si modifica adattandosi ai tempi: ecco dunque cosa emerge dallo studio realizzato da
Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
A tutta salute: ormai non sfugge più a nessuno che la corretta e sana alimentazione sia fondamentale per la salute e il benessere del nostro organismo e i dati o confermano: il 97,1% degli intervistati, la quasi totalità, è consapevole del legame tra cibo e salute, tuttavia emerge un dato decisamente allarmante: la metà della popolazione adulta è in sovrappeso o addirittura obesa, con un tasso di obesità dell’11%, pari a 5,3 milioni di persone, in crescita del 20% negli ultimi dieci anni.
Alimenti sì e alimenti "ni": una persona su due continua ad avere un’alimentazione che non prevede una porzione di verdure al giorno, anche se il trend è in crescita, mentre il consumo di frutta è in flessione: dal 77,3% del 2005 al 74% del 2018. Perfino il consumo di sale è più consapevole e si riflette nella scelta di sale arricchito di iodio anche tra i più giovani. Nonostante le tendenze vegetariane e vegane emerse negli ultimi anni, il consumo di carne rimane diffuso pur con una netta flessione delle carni rosse, mentre è sostanzialmente invariato il consumo di carni bianche e di pesce. Quanto a pane e pasta, si mangiano ancora, ma molto meno e il latte, che viene consumato quotidianamente da un italiano su due, non fa parte della dieta dei più giovani: la quota di bambini con età compresa tra 6 e 10 anni che consuma latte ogni giorno passa dall'81,5% del 2005 al 71,2% del 2018.
Il tempo stringe: la risorsa che scarseggia di più nella vita di tutti, cioè il tempo, sta fortemente condizionando la relazione con il cibo. Il 32,7% degli intervistati ha dichiarato di cucinare a pranzo tutti i giorni, percentuale che sale al 53% per la cena, pasto che sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita. Rispetto a 20 anni fa, a pranzare oggi ci 3,5 milioni in meno di persone. Solo 37 i minuti dedicati ogni giorno alla preparazione dei pasti, ma ancora di meno quelli dedicati al loro consumo: appena 29.
Siamo nell'Era 2.0: se il tempo diminuisce e si cucina meno, ecco che l’utilizzo di piattaforme di food delivery cresce, soprattutto al Nord e in specifico in Lombardia. In generale, nell'ultimo anno un terzo degli italiani ha ordinato almeno una volta il pranzo o la cena su una piattaforma web. Poca voglia di uscire o cucinare e la mancanza degli ingredienti in casa sono i motivi principali che spingono a ordinare con le app e se i giovani sono i più abituati ad ordinare cibo online, non vi sono invece differenze nell'utilizzo tra uomini e donne.
Nuovi stili: i cibi più ordinati nel 2018 sono stati i
Poke Bowl, ciotole di pesce crudo, ma anche gli hamburger con patatine, pizza, sushi e i ravioli asiatici. Per il nuovo anno le nuove tendenze saranno il
veg meat (carne vegana), il beyond burger (un prodotto 100% vegetale che però sembra manzo), la cucina birmana e filippina. Quanto alla ristorazione, i dati dimostrano che siamo un popolo a cui piace uscire dalle mura domestiche: il settore dei consumi fuori casa rappresenta infatti il 36% della spesa alimentare totale, pari a oltre 40 miliardi di euro.
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