"Nessuno può morire così"

Terni, uomo muore e nessuno se ne accorge: il parroco chiede scusa e gli dedica la sede della Caritas

Giovanni Irrera è stato trovato morto un mese dopo il suo decesso. Don Alessandro scrive una lettera sui social e invita ai funerali tutta la comunità

"Giovanni Irrera. Chi era? Non era nessuno. Come tale è morto. Nessuno lo ha cercato, nessuno si è preoccupato di lui". Inizia così la lettera che don Alessandro Fortunati, parroco di Acquasparta, in provincia di Terni, ha dedicato a Giovanni Irrera, un uomo di 68 anni ritrovato morto nel suo appartamento un mese dopo il decesso. Giovanni, originario del messinese, viveva ad Acquasparta da un anno ma non aveva parenti in vita quindi nessuno si è accorto della sua scomparsa.

Giovanni usciva poco, andava ogni tanto alla Caritas e a qualcuno aveva detto che probabilmente si sarebbe trasferito per trovare un lavoretto con cui arrotondare la sua pensione di 300 euro, con cui doveva anche pagare l’affitto. Per questo, molti pensavano che si fosse solo allontanato in silenzio da Acquasparta. Sono stati i suoi vicini a dare l’allarme ai Carabinieri, che hanno trovato l’uomo nel suo letto, morto da almeno un mese.

Nessuno gli era vicino quando si è sentito male – continua il parroco nella sua lunga lettera su Facebook - Nessuno ha pianto per lui, nessuno ha pregato. Vorrei chiedere perdono a Giovanni a nome di tutti”. Così don Alessandro ha deciso di dedicare a Giovanni la nuova sede della Caritas di Acquasparta. Il parroco ha inoltre invitato tutta la comunità ai funerali di Giovanni perché, scrive, “almeno nella nostra parrocchia, nessuno muoia più da solo”.