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Bolzano, nei questionari Asl si chiede la razza degli studenti: ma poi arrivano le scuse

Il formulario è stato consegnato ai docenti di una scuola media che protestano: "Non capiamo perché nessuno se ne sia accorto prima". Ma l'azienda sanitaria commenta: "E' stato un errore di traduzione"

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Gli insegnanti di una scuola media dell’Alto Adige si sono visti recapitare dalla Asl comprensorio di Bolzano un questionario che ha scatenato polemiche. Infatti tra le prime domande, si chiede ai docenti di specificare la razza o il gruppo etnico degli studenti. L'azienda sanitaria ha inviato però una nota in cui specifica: "C'è stato un errore di traduzione, correggeremo a breve i questionari".

"Capiamo che si tratti di moduli standard provenienti dagli Stati Uniti dove la legge prevede che si chieda anche l'etnia di appartenenza - hanno commentato gli insegnanti al quotidiano Alto Adige - però non afferriamo come nessuno se ne sia accorto prima. Evidentemente trovano normale che si domandi a uno studente a quale "razza" appartiene".  
  
Proprio da Florian Zerzer, direttore generale dell'Asl di Bolzano, arriva un commento alla vicenda: "Il termine inglese race non avrebbe mai dovuto essere tradotto con razza. In Europa questo termine è percepito diversamente rispetto a quanto accade negli Stati Uniti. A nome dell'azienda mi scuso per il fatto che sia stato utilizzata questa parola". 
 
Infatti il questionario proviene dalla Child Behavior Checklist e, afferma Zerzer, è uno strumento validato e raccomandato dalle varie comunità scientifiche. "Tali questionari sono tradotti in piu' di 60 lingue, - specificano dalla Asl - le domande sull'origine e sul background culturale dei giovani pazienti sono quindi essenziali, non solo per il trattamento individuale, ma anche per la comparabilita' scientifica a livello mondiale".

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