Se non avete mai sentito nominare Life is Strange 2 o, comunque, ignorate gli accadimenti dell’episodio pilota, vi consigliamo di proseguire la lettura solo dopo esservi un minimo documentati in materia, magari dando un’occhiata alla recensione del primo capitolo Roads.
Chi, invece, avesse già avuto modo di conoscere di persona - si fa per dire - Sean e Daniel Diaz, i due fratelli di origine messicana protagonisti della serie, è bene che apprenda subito la cattiva notizia: il secondo, attesissimo, capitolo, Rules, è lento. Dannatamente lento.
Questo non significa affatto che l’intera stagione meriti di essere prematuramente abbandonata. Anzi, siamo pronti a scommettere che arriverete ai titoli di coda curiosi come scimmie di scoprire cosa accadrà da ora in avanti. Tuttavia, il grado di interesse che buona parte di questa puntata riesce a suscitare è direttamente proporzionale alla vostra capacità tenere alta la soglia di attenzione durante l’interminabile flusso di dialoghi - spesso, solo apparentemente, privi di utilità - cui, volente o nolente, assisterete. Tra pensieri scanditi ad alta voce non appena viene ispezionato anche il più insignificante degli oggetti e scambi continui di battute tra Sean, Daniel e gli altri comprimari, qualche sbadiglio di troppo è assicurato. Indubbiamente poi conta anche l’inclinazione del momento: noi ad esempio, esausti dalla terrificante botta di adrenalina di Resident Evil 2, abbiamo sinceramente gradito la quiete, l’introspezione, il tono sommesso che contraddistinguono l’incedere di Rules.
Dunque, siamo in Oregon. Nel dicembre del 2016 i fratelli Diaz, braccati dalla polizia dopo la tragedia di Seattle, hanno trovato riparo da qualche tempo in un cottage abbandonato in mezzo a una foresta. Vivono lì, nel silenzio. La neve copre il bosco e fa un freddo cane. Campano di ciò che la natura offre o di quanto riescono a racimolare nelle stazioni di servizio più vicine. Il centro abitato più vicino dista almeno una ventina di chilometri. Per passarsi il tempo chiacchierano e, spesso, fanno pratica con i misteriosi poteri telecinetici di Daniel - i cui limiti non sono affatto chiari - sollevando e scagliando sassi, barattoli o altra roba di piccola taglia.
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Per evitare che il fratello minore finisca dritto all’Area 51, Sean gli ha imposto un codice di condotta cui attenersi, in pubblico e nelle relazioni col prossimo. Primo: nascondi il tuo potere, specie in presenza di estranei. Secondo: taci e non prendere iniziative. Terzo: fuggi dai pericoli. Tutto facile, no? Il problema è che Daniel comincia ad avere un febbrone da cavallo e le provviste stanno per finire. Non possono più starsene lì, serve un posto caldo e sicuro. Ma dove vai quando la polizia di due Stati ti sta addosso? Ecco l’illuminazione: proviamo dai nonni materni, abitano in un paesino lontano un paio di giorni di cammino, possiamo farcela.
Peccato però che i due vecchi siano un’incognita: da quando la mamma li ha abbandonati sparendo letteralmente nel nulla, Sean e Daniel sono cresciuti senza sapere nulla di loro. Altra grana: se anche i due anziani decidessero di ospitarli, rischierebbero un’incriminazione per favoreggiamento. Ci si potrà fidare? O conviene applicare il "codice Diaz" anche a loro? Che fatica con queste norme, di sicuro non c’è alcun settore dell’attività umana che sprigioni una noia così assoluta come il diritto, come scrive Michel Houellebecq.
Com’è facile intuire il grosso di questo capitolo è dedicato all’evoluzione dei legami nel tempo, profondamente condizionata dall’invisibile matassa di regole etiche che ognuno di noi decide, caso per caso, di seguire. Come da tradizione della saga, c’è poi spazio, sia pure in misura contenuta, anche per alcune questioni d’attualità: tra fake news, teorie del complotto, social network, razzismo e indigenza, gli spunti di riflessione non mancano di certo.
Resta tuttavia il fatto che durante le tre ore circa che servono per completare l’avventura non succede granché. I momenti di snodo si contano sulle dita, anche se, rispetto all’episodio pilota, in questa puntata un paio di decisioni pesano come macigni e segneranno per sempre la memoria di Sean e Daniel. Aggiungiamo che, proprio quando la narrazione pare avere un sussulto, la regia abbassa il sipario. È evidente allora come Rules rappresenti per i due ragazzi una fase di transizione: gli autori hanno preferito tratteggiarla preparando, a fiamma bassa, gli ingredienti chiave per il futuro della sceneggiatura, piuttosto che gettare tutto frettolosamente nelle fauci dello spettatore
Forse anche per questa ragione il motore della puntata gira quasi sempre al minimo. Un ritmo più sostenuto probabilmente avrebbe compromesso la credibilità della scrittura che, nonostante qualche ingenuità, si conferma su livelli che molte produzioni più blasonate si sognano. Resta allora l’interrogativo finale: val la pena pagare l’obolo necessario per acquistare Rules? Detto con la massima onestà, a meno che il primo capitolo non vi abbia folgorato al punto che bramate spasmodicamente di seguire Sean e Daniel passo per passo, vi consigliamo di attendere. Tra un paio di mesi, quando presumibilmente uscirà il terzo episodio, capiremo dove la serie va a parare. Se, come pensiamo, la storia di Life is Strange 2, avrà un’impennata e si scrollerà il torpore di dosso, saranno soldi ben spesi.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo provato Life is Strange 2 - Rules, grazie a un codice per il download fornito dal distributore. La prova è avvenuta collegando PS4 Pro a un televisore LG da 60 pollici in Ultra-HD 4K. l titolo si può scaricare anche su Xbox One e PC. Per portare a termine la puntata servono dalle 3 alle 4 ore a seconda di quanto intendete prendervela comoda. In questo genere di giochi però il consiglio è di non correre. Non ha senso.
Può piacere a chi…
… adora i videogiochi incentrati su una sceneggiatura forte
… non disdegna affatto che un prodotto videoludico affronti tematiche scottanti, come fake news e razzismo
… ha amato alla follia il primo episodio di questa stagione
Potrebbe deludere chi…
… si è già annoiato con il primo capitolo della storia di Sean e Daniel
… si aspettava tante decisioni in grado di modificare il corso della narrazione
… vuole un'avventura che gli consente di andare dove gli pare
Life is Strange 2 - Episodio 2 "Rules" è riservato a un pubblico maggiorenne, ma per la delicatezza con cui sono trattati gli argomenti e la bellezza generale dell'opera, può essere giocato da ragazzi sotto la guida genitoriale.