Sono stati una delle band simbolo degli anni 90, lasciando dietro di sé milioni di fan adoranti. Ora i Backstreet Boys sono tornati con un nuovo album e con un tour mondiale che partirà a breve e toccherà anche l'Italia il 15 maggio. Il nuovo album si intitola "DNA", a certificare che contiene l'essenza stessa della band. "Abbiamo fatto convergere tutte le nostre influenze e stili musicali in un lavoro coeso - ha spiegato Kevin Richardson.
Gli anni 90 sono stati vissuti musicalmente su due fronti. Se nell'universo rock il grunge e l'alternative hanno dominato il decennio, sul fronte pop le boyband hanno segnato profondamente classifiche e canali televisivi. Dai Take That agli 'N Sync è stato un fiorire di gruppi vocali da cui sono usciti poi personaggi come Robbie Williams e Justin Timberlake. Tra i diversi gruppi la palma di quello di maggior successo spetta sicuramente ai Backstreet Boys: un primato certificato dai 130 milioni di dischi venduti, cifra raggiunta da nessun altro in quel settore. A questo bisogna aggiungere che, a differenza delle altre realtà, la band non ha mai smesso di suonare, pur attraversando periodi meno fortunati e qualche scossone (poi assestatosi) a livello di line up.
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La band arriva da 14 mesi di show residency a Las Vegas, che sono serviti sicuramente a dare un'iniezione di energia che si riversa nel nuovo album. "DNA" è una macchina pressoché perfetta per riaccendere la fiamma dei nostalgici degli anni 90 ma allo stesso tempo guarda all'oggi per evitare la trappola dello stantio. Lo certifica la scelta degli autori, tra i quali figurano veri hit maker contemporanei come Lauv, Andy Grammer, Mike Sabbath e soprattutto Ryan Tedder (leader dei OneRepublic) e Shawn Mendes, che hanno firmato il singolo "Chances".
"Il nostro gruppo si è formato 26 anni fa - ha spiegato Howie D - e abbiamo passato tanti alti e bassi durante la nostra carriera. Ma dalle nostre singole esperienze abbiamo capito che la cosa più importante era fare ciò che fosse meglio per il gruppo". E' così ecco le ballad romantiche di un tempo, i brani up tempo impossibili da non ballare, i ritornelli contagiosi che spingono a cantare. Ci sono anche momenti più sofisticati, come "Breathe", un gospel a cappella fatto apposta per mettere in risalto le doti vocali dei cinque. La forza del disco è nella sua compatezza, che non contempla passaggi a vuoto. Tanto che è stato anticipato da due singoli (oltre a "Chances" la danzereccia "Don't Go Breaking My Heart") ma altrettanti potrebbe contenerne. Brani che perfettamente si inseriscono nel repertorio passato e non sfigureranno nello show del prossimo tour mondiale, che toccherà anche l'Italia: l'appuntamento è per il 15 maggio al Forum di Assago.