DOPO LA RICHIESTA DI PROCEDERE

Caso Diciotti, Salvini: "Invasione di campo di giudici di sinistra"

M5s voterà sì alla richiesta di processo al Senato. Il vicepremier leghista afferma di essere tranquillo e che non ci sarà una crisi di governo mentre sta pensando a una denuncia contro la Sea Watch

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"Deciderà il Senato". Così Matteo Salvini commenta la richiesta del tribunale dei ministri di Catania di processarlo per sequestro di persona aggravato per la vicenda dei 177 migranti rimasti per giorni sulla Diciotti. E aggiunge che si tratta di una "evidente invasione di campo di qualche giudice di sinistra che vuol fare politica. Ho il cellulare pieno di messaggi di magistrati, avvocati, uomini di chiesa liberi. Andiamo avanti a testa alta".

M5s voterà sì al Senato - Movimento 5 stelle al Senato voterà sì alla richiesta del Tribunale dei ministri di Catania di processare il ministro dell'Interno per il caso della nave Diciotti. Lo ha detto il senatore pentastellato Gianluigi Paragone. "Io credo che già Salvini abbia deciso di non sottrarsi al processo, quindi il problema neanche esiste. Noi non abbiamo mai negato alla giustizia un ministro o un parlamentare, andiamo in linea. Potrebbe sorprendere tutti anche la Lega e votare sì", ha aggiunto. Alla domanda se la decisione di Salvini di farsi processare toglierebbe M5s dall'imbarazzo, Paragone ha risposto: "Qualcuno gli sta regalando una campagna elettorale già fatta, di imbarazzo qua in giro ce n'è poco".

Salvini: "Nessuna crisi di governo" - Il vicepremier Matteo Salvini esclude l'ipotesi di una crisi di governo se M5s in Giunta autorizzazioni del Senato voterà a favore della richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti. "Non ci sono crisi, né problemi dietro l'angolo. Io sono assolutamente tranquillo", ha sottolineato Salvini incontrando i militanti della Lega a Milano. "Abbiamo tanto da fare, tanto da lavorare, tante tasse da abbassare", ha aggiunto.

Sea Watch, Salvini: "Valutiamo se denunciare" - Sulla questione della nave della ong Sea Watch, ferma al largo di Siracusa con 47 migranti a bordo, spiega che sta valutando come agire. "Ci stiamo lavorando - sottolinea il vicepremier -, stiamo valutando se si possa salire a bordo per acquisire tutti gli elementi utili per indagare per favoreggiamo dell'immigrazione clandestina le persone che aiutano nei fatti gli scafisti".

L'Olanda: "Non prenderemo i migranti" - Intanto dall'Olanda arriva il no ufficiale alla richiesta dell'Italia di prendere i migranti dell'imbarcazione. Il portavoce del ministro per la Migrazione Mark Harbers scrive in un messaggio a Roma che non esiste "nessun obbligo" e che "è compito del capitano trovare un porto sicuro nelle vicinanze per sbarcare i 47".

A questa presa di posizione Salvini replica: "Se il governo olandese non è in grado di controllare le navi che portano la bandiera del suo Paese è un fatto molto grave: gliela ritiri subito".

Toninelli: "Sea Watch mette a repentaglio la vita dei migranti" - Il 19 gennaio, come spesso accade, la Sea Watch si è mossa in totale autonomia in mare Sar libico, senza attendere la Guardia Costiera di Tripoli. Avrebbe poi potuto puntare da subito verso la Tunisia per cercare riparo dal maltempo incombente, ma ha preferito girare la prua in direzione Lampedusa". Lo scrive il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, su Facebook. "Il 23 gennaio - prosegue - la nave Ong, già giunta nei pressi dell'isola, avrebbe ancora una volta dovuto riparare in Tunisia, come peraltro fecero i pescherecci vicini in quelle ore di atteso peggioramento meteo. Poteva ad esempio dirigersi verso l'area di Zarzis, a poco più di 70 miglia nautiche di distanza. La SeaWatch invece ha deciso di sfidare il mare, puntando verso le coste siciliane che si trovano a oltre 100 miglia da Lampedusa. E dunque mettendo irresponsabilmente a repentaglio la salute e la vita dei naufraghi. Siamo di fronte a una violazione della legge del mare, secondo cui chi naviga in quelle condizioni dovrebbe fare rotta verso le acque più vicine dove trovare ridosso. Ripeto, più vicine". "C'è qualcuno che favorisce la partenza dei barconi della morte, ma il governo del cambiamento non è più disposto ad accettare questo stato di cose. L'Olanda conosceva da subito i reali intendimenti della Sea Watch 3?", conclude Toninelli.