PER I LAVORI DELLA PIASTRA

Expo, il sindaco di Milano Beppe Sala prosciolto dall'accusa di abuso d'ufficio

Il caso riguardava la fornitura di 6mila alberi affidata senza gara e a costi maggiorati all'impresa già vincitrice dell'appalto per la Piastra

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La Corte d'Appello di Milano ha confermato il proscioglimento del sindaco di Milano ed ex commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, dall'accusa di abuso d'ufficio. Il reato era stato contestato in un filone dell'indagine sull'appalto per la Piastra dei servizi dell'esposizione universale. Il primo cittadino milanese si è detto "molto soddisfatto", e ha spiegato di sperare che "finisca così" anche l'ultimo procedimento nei suoi confronti per Expo.

Sala, assieme all'ex manager di Expo Angelo Paris, era accusato di aver affidato la fornitura di 6mila alberi alla Mantovani Spa, già vincitrice dell'appalto per la Piastra, senza indire una gara e a costi maggiorati. Accuse che il gup Giovanna Campanile aveva già rigettato in sede di udienza preliminare; i sostituti procuratori Massimo Gaballo e Vincenzo Calia, però, avevano fatto ricorso.

Adesso la decisione di "non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste" è stata confermata anche dalla seconda sezione penale della Corte d'Appello presieduta da Guido Piffer. La Procura aveva invece insistito affinché il sindaco fosse mandato a processo: i rappresentanti dell'accusa sostenevano che Sala avesse superato i limiti dei poteri di deroga di cui poteva disporre nel suo ruolo di commissario unico di Expo. In particolare, applicando in maniera non corretta il codice degli appalti per i servizi, avrebbe affidato direttamente la fornitura degli alberi da piantare nel sito invece di indire una gara pubblica. Scelta che Sala e i suoi legali avevano giustificato per ragioni di tempo. Per il gup Camapanile, invece, "nessuna delle violazioni di legge indicate dall'accusa ha trovato conferma alla luce di valutazioni in punto di diritto o di fatto".