"Grazie ancora dell'aiuto per la festa. E' andato tutto bene". Il messaggio è di Chiara Alessandri, la donna arrestata per l'omicidio di Stefania Crotti, trovata carbonizzata nelle campagne al confine tra Bergamo e Brescia. Il destinatario di queste parole è Angelo, l'uomo che ha attirato la vittima in quella che per lei sarebbe stata una trappola mortale.
La rosa rossa e l'invito alla festa - Era stato lui ad aspettare Stefania fuori dal lavoro con un messaggio e una rosa rossa, convinto di fare da tramite per un appuntamento tra amici, una sorpresa, forse un regalo romantico. Insomma, una festa. E ora che è stato chiarito l'orrore di quel 7 gennaio quel messaggio "Tutto bene alla festa", di cui parla il "Corriere della Sera", suona macabro, grottesco, assurdo.
Il messaggio dopo l'omicidio - E' molto probabile che quelle parole Chiara le abbia pronunciate mentre aveva ancora in macchina il corpo di Stefania, uccisa a martellate dopo essere stata attirata nel garage diventato la sua tomba.
Secondo quanto scrivono i magistrati inquirenti nel provvedimento di fermo quell'omicidio è stato una vendetta premeditata. E' dal 4 gennaio che la donna progetta con Angelo quella "festa" per Stefania, dal 4 gennaio che ci sono tracce di quel piano messo a punto dalla donna: tredici giorni per preparare il tragico finale. Il pubblico ministero Teodoro Catanati scrive che il movente è chiaro: Chiara "non aveva saputo accettare la fine della relazione extraconiugale con Del Bello", cioè il marito della vittima, Stefano, che si era riconciliato con la moglie Stefania.
Il piano diabolico - Angelo era la persona perfetta per mettere a punto quello che sembra un piano diabolico: è un ex di Chiara, non conosce Stefania e non sa della rivalità con lei, non è di Gorlago (il paese in provincia di Bergamo dove vivono le due donne). Chiedendogli di aiutarla, gli racconta che con Stefania ha pessimi rapporti e di aver organizzato la festa per riconciliarsi con lei e per un chiarimento.
All'interrogatorio, Chiara nega per ore di essere lei la responsabile, nonostante i magistrati le sottopongano tutti gli indizi che portano dritto a lei. Poi, alla fine, ammette: aveva cercati Stefania per un chiarimento, poi la situazione era degenerata, le due donne erano venute alle mani e Stefania aveva battuto la testa accidentalmente contro uno spigolo. Una versione che i magistrati giudicano inverosimile. Tanto che sul fermo si legge che la donna ha una "spiccata pericolosità sociale" e che è "assai probabile che commetta altri delitti della stessa specie".