RIVOLUZIONI IN PASSERELLA

Celine, Dior Homme, Hermès, Balmain: da Parigi il nostro ‘best of’

Appena concluse le sfilate della Fashion Week maschile, nella Ville Lumière si alza il sipario da oggi sulla Haute Couture

© portfolio-mondadori

Parigi, in queste prime settimane dell’anno, è la città che non dorme mai. Appena calato il sipario sulle sfilate della sua Fashion Week dedicata all’Uomo, ecco che la capitale francese si prepara a vivere l’emozione della Haute Couture. Trenta le Maison che a partire da oggi presenteranno le loro creazioni, fino a giovedì. In attesa dell’incanto delle loro meraviglie, ecco quanto visto di più interessante sulle passerelle negli ultimi giorni, un ‘best of’ dedicato alle proposte che rivoluzioneranno il guardaroba maschile del prossimo autunno-inverno...

CELINE – Cominciamo dal gran finale, la sfilata dal potere fortemente evocativo di Celine. Prima prova del brand nell’ambito del menswear, l’appuntamento ha catalizzato su di sé molta attenzione. Omaggio alla musica rock e post punk e allo street style di New York. Le cravatte sono strette, gli occhiali da sole imprescindibili, le sneakers non pervenute: ai piedi dei modelli stivaletti, mocassini e biker boots. Pantaloni ampi, slim e alla caviglia, doppiopetto e giacche in pelle, cappotti con la manica raglan, sherling, bomber e l’intramontabile montgomery. Ed è subito ritorno agli anni Settanta.

DIOR HOMME – Si prosegue con Dior Homme e il nastro trasportatore con cui i modelli hanno raggiunto la passerella. Stasi e moto perpetuo, per riconfermare la linea dello storico brand: eleganza, sartorialità e codici estetici inalterati. Alla ribalta, cappotti e giacche doppiopetto caratterizzate da una fascia avvolgente in seta, cashmere, velluto. Ruolo da protagonista anche per l’iconica Saddle bag, portata come un marsupio. Evento tra i più attesi, la sfilata è stata anticipata di un giorno rispetto al calendario, per esigenze di sicurezza legate alle proteste dei gilet gialli.

HERMÈS – Una semplicità sofisticata, un’eleganza essenziale e mai gridata è quella espressa da Hermès. “Gli abiti di oggi che resteranno a lungo”, ha spiegato la storica direttrice creativa per il menswear Véronique Nichanian. Linee pulite e simboli medievali, i colori che spaziano dalle diverse nuance del blu a quelle del rosso. Completi gessati e giacche doppiopetto, maglie a collo alto, parka e montoni. La sfilata si è svolta in una delle sale di Le Mobilier National, l’archivio degli arredi dei palazzi istituzionali della capitale francese.

BALMAIN – Tra chi porta la rivoluzione sotto i riflettori, c’è sicuramente Balmain. Scritte gridate e messaggi a grandi caratteri contro l’avidità e l’omologazione, uno spirito di ribellione per contrastare umane piccolezze e meschinità. Una collezione caratterizzata dal nero monocromatico e dal bianco, borchie e catene metalliche, raso lucido, pelle e pellicce. Un inno a un’essenza ‘rock’, di liberazione e rottura degli schemi.