Opposizione all'attacco del governo dopo il via libera del Cdm al cosiddetto "decretone" con reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni. Per Mariastella Gelmini (Forza Italia) si tratta di "uno scempio sociale ed economico che rischia di minare il Paese". Il candidato a segretario Dem, Maurizio Martina, parla di "due misure-propaganda che rischiano di essere più un problema che una soluzione, in particolare per giovani e donne".
"In conferenza stampa sono state dette cose che non stanno né in cielo né in terra - ha sottolineato la Gelmini -. Dopo il balcone e la sanguinosa ritirata europea, dopo avere annunciato il boom economico e incassato la stagnazione e forse la recessione, Di Maio annuncia il nuovo welfare state, fondato in 20 minuti. Cioè assistenzialismo e irresponsabilità mascherati da soldi a pioggia a chi è talmente in difficoltà che non potrà rifiutare".
Critico anche l'ex premier Matteo Renzi. Salvini, Di Maio e Conte "si dicono entusiasti: 'siamo passati dalle promesse ai fatti'. Non è così. In campagna elettorale il conto delle promesse su pensioni e reddito valeva circa 90 miliardi, oggi ne hanno stanziati 9", ha scritto su Facebook, ribadendo di essere "contrario" a queste misure. "Secondo me i soldi degli italiani vanno messi per creare lavoro o aumentare i salari, non per far pagare ai giovani le pensioni anticipate o favorire chi lavora in nero. Tra qualche mese tireremo le somme e vedremo se il loro entusiasmo è giustificato. Da italiano spero di sì. Da persona di buon senso temo di no".
FdI: "Ora il reddito andrà agli stranieri" - Per il capogruppo di Fratelli d`Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, "in attesa del vero decreto il governo presenta slide in perfetto stile renziano: solo annunci ma niente dettagli concreti. Di certo per ora c'è che il reddito di cittadinanza andrà a tanti stranieri e verrà pagato dagli italiani operosi e onesti. FdI farà le barricate in Aula".