La Camera Penale di Roma è pronta a presentare un esposto in relazione al video pubblicato martedì su Facebook dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in cui si riprendono le varie fasi dell'arrivo di Cesare Battisti in Italia. Nel filmato si vedono anche la procedure di fotosegnalamento e quelle relative alle impronte digitali. La replica di Bonafede: "Nessuno show, era solo un tributo alla polizia".
Sulla vicenda era già intervenuto il vicepresidente del Csm, David Ermini, che, sottolineando di "parlare a titolo personale", aveva detto: "Io non l'avrei fatto". Il video è stato postato martedì sulla pagina Facebook ufficiale del Guardiasigilli pentastellato e racconta l'arrivo in Italia del latitante Cesare Battisti e il suo imbarco su un velivolo per raggiungere il carcere di massima sicurezza di Oristano. Il tutto racchiuso nel titolo del post: "Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo".
Un racconto che non è piaciuto nemmeno al Garante Nazionale per i detenuti, che ne ha chiesto la rimozione e ha affermato che cercare consenso con questi mezzi porta alla disgregazione sociale. La condanna politica del videoclip di quasi 4 minuti è stata trasversale: dalla forzista Mara Carfagna, che l'ha definito un b-movie, a +Europa, Leu, Pd. "Un montaggio con musica emozionale da subumani", ha criticato la scrittrice Silvia Ballestra. "Rispetto per la dignità delle persone, non siamo al ritorno in studio dalla Playa dell'Isola dei famosi!", ha aggiunto.
Bonafede: "Nessuno show, era solo un tributo alla polizia" - "Il video aveva il fine di dare un tributo alla polizia. Chi mi conosce sa che il mio è un lavoro che non ha un approccio a spettacolarizzare. Rispetto le critiche, ma il video non aveva questo scopo". Così il ministro Bonafede dopo le polemiche. "Effettivamente la musica non è piaciuta neanche a me", ha aggiunto. In difesa del ministro è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio, che ha detto: "Le critiche sul video sono solamente argomenti di distrazione di massa".