Dl sicurezza, Orlando: "Io vado avanti, invariata la sostanza del decreto"
Il sindaco di Palermo non arretra di un centimetro e conferma la decisione di sospendere l'applicazione della norma del governo. "Facciano valere le loro ragioni in tribunale"
Continua il braccio di ferro tra Leoluca Orlando e il governo sul dl sicurezza di cui il sindaco di Palermo ha deciso di sospendere l'applicazione. "Vado avanti, non cerco una tribuna ma un tribunale" perché "la sostanza del decreto sicurezza non viene toccata" e con la circolare che chiarirà alcuni aspetti della legge "l'elefante ha partorito un topolino, ha aggiustato la sedia sdraio sul Titanic che sta affondando", ha detto infatti Orlando.
A Radio Anch'io il primo cittadino di Palermo ha spiegato di apprezzare "l'onestà intellettuale e la chiarezza" del presidente dell'Anci, Antonio Decaro, che ha incontrato il premier Giuseppe Conte sul tema del decreto sicurezza" e ha bollato come "nervose" le dichiarazioni di Matteo Salvini a conclusione del vertice con la delegazione dell'associazione dei sindaci. "Io non ci sto - ha quindi dichiarato Orlando - e vado avanti: se qualcuno crede che io sia censurabile lo faccia valere in tribunale. In Italia è eversivo chi viola la Costituzione e non chi cerca di applicare le leggi".
Il sindaco di Trieste: "Le leggi vanno applicate" - Di parere opposto il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, che sempre a Radio Anch'io afferma: "Da 17 anni faccio il sindaco e ho sempre applicato le leggi dello Stato. Bisogna applicare i decreti e le leggi". In merito alla presa in carico sanitaria dei richiedenti asilo, che riguarda le Asl - una delle richieste di Anci al governo - Dipiazza ha precisato: "Secondo me, noi siamo in grado, almeno nella mia città, di mettere in atto l'assistenza a queste persone, l'abbiamo sempre fatto. Tra la Asl di Trieste probabilmente e altre situazioni del Paese c'è una differenza sostanziale notevole: l'efficienza del nord è un po' diversa da alcune situazioni di altre aree del Paese". E sui migranti ha sottolineato che, anche in caso di assenza di residenza, "noi non abbiamo mai avuto problemi relativi all'assistenza, anzi abbiamo fatto più di quello che bisognava fare".
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