"Per me Cesare non ha ammazzato nessuno. Non è colpevole, bensì una vittima. I processi furono in contumacia. E' stato condannato contumace". Lo dice Vincenzo Battisti, il fratello maggiore del terrorista arrestato in Bolivia ed estradato in Italia. "Se mio fratello parlasse, farebbe crollare la politica. Non hanno mai voluto che parlasse perché sono tutti compromessi", aggiunge.
"Mio fratello - ribadisce intervistato da Il Messaggero - è stato tirato in ballo in contumacia dai pentiti. Mi ha giurato che non ha mai ammazzato nessuno, non si è mai potuto difendere, ma tutti hanno scaricato su di lui per salvarsi". L'arresto? E' un'ingiustizia, lo stanno accusando di quello che non ha commesso. Torreggiani, ad esempio, prima ha detto che Cesare non c'era, poi ha cambiato versione".
"Quello che mi dà più fastidio è che hanno sempre rotto a mio fratello, mentre i fascisti che hanno ammazzo e stanno in Brasile nessuno li cerca", afferma Vincenzo Battisti, sottolineando che nominerà un legale e starà vicino a Cesare. Per poi andare all'attacco del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini: "E' un fascista, andasse ad arrestare i suoi amici in Brasile".
"Non abbandono mio fratello" - "Cesare è mio fratello e non c'è cosa più importante di lui. Era un delinquente da quattro soldi e l`hanno fatto diventare un personaggio del cavolo. Io sono stato insieme a lui l'anno scorso, non l'ho mai abbandonato. E' mio fratello ed è la cosa più importante che esista. I cani abbandonano i fratelli ma io no", spiega poi Domenico Battisti, l'altro fratello di Cesare, in una intervista a "Mattino Cinque".
Certo dell'innocenza del fratello afferma: "Se realmente avessi saputo della sua colpevolezza, l`avrei riportato in Italia 40 anni fa. Veniamo da una famiglia per bene. Fosse stato lui me l`avrebbe almeno accennato qualche volta. Se l'Italia ha risolto i problemi con Cesare Battisti hanno fatto bene a riportarlo qui".