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Di Maio e Di Battista in auto a Strasburgo: "Cambiamo l'Europa, chiudere la sede del Parlamento Ue"

"Bisogna modificare i trattati", chiedono i due. Di Maio sulla Tav: "Se non sta in piedi non si fa"

© ansa

"O in Europa cambiano i trattati o se crolla l'Europa non è colpa del M5s. Bisogna modificare i trattati". Così Alessandro Di Battista in diretta Facebook durante il viaggio in auto, insieme a Luigi Di Maio, a Strasburgo. "Il viaggio è anche un viaggio in cui vi racconteremo un po' di idee che abbiamo. Questa Ue così com'è non va", aggiunge Di Maio.

Il video inizia con un siparietto per dimostrare che tra i due non ci sono malumori: "Vedete, io mi fido assolutamente di Luigi, anche alla guida", dice Di Battista. "Dillo con più convinzione", replica scherzando Di Maio. "Da lontano seguivo le battaglie 2,1 - 2,3% (del rapporto deficit/Pil), mi ha indignato da cittadino italiano - sottolinea Di Battista - dover combattere in questo modo per ottenere quello che dovrebbe essere il minimo, perché qua o l'Europa si mette in testa che si ricostruisce tutto attraverso i diritti economici e sociali e si cambiano radicalmente alcuni trattati, oppure se crolla l'Ue non è colpa del M5s", avverte.

Di Maio lo asseconda e rilancia: "Noi non abbiamo finito qui, dobbiamo fare quota 41 che è il vero superamento totale della Fornero e per farlo abbiamo bisogno che quest'anno, con le elezioni europee, cambino alcune regole europee e allo stesso modo dobbiamo aumentare la platea del reddito di cittadinanza".

In Svizzera fermati alla dogana - L'auto è stata fermata alla dogana con la Svizzera. "Ci hanno fermato per i controlli", ridacchia Di Maio che chiede di interrompere la diretta:"Ci vediamo dopo, facciamo il controllo!".

"Chiudere Strasburgo" - I due pentastellati, arrivati a Strasburgo, attaccano poi la sede del Parlamento Ue. "Un'assurdità, perché ce ne sono due, una è a Bruxelles e l'altra è qui. Questa è la marchetta francese che dobbiamo chiudere al più presto", dice il vicepremier Di Maio. Di Battista: "Questa sede va chiusa, sarebbe che l'Italia supportasse questa battaglia".

Di Maio: "Contatti e incontro con i gilet gialli" - "A breve avremo contatti e faremo incontro". Così il vicepremier da Strasburgo. "Alla parte dei gilet gialli che intende fare un partito politico che consiglio date?', chiede una giornalista: "Decidano loro, in bocca al lupo - prosegue Di Maio - se iniziano non tornano più indietro, ma tanto sono già a buon punto della loro battaglia".

Europee, "abbiamo numeri per gruppo al Parlamento" - "Alcuni movimenti - spiega Di Maio - li abbiamo incontrati già a Bruxelles, con altri siamo in contatto, io credo che ci siano i numeri per costruire un gruppo parlamentare europeo né di destra né di sinistra che si fonda sul principio di una democrazia più partecipata e diretta di una democrazia più legata al diritti del lavoro e sociali, che significa smetterla di togliere ai più poveri e dare ai più ricchi ma fare assolutamente il contrario".

Tav, "se l'opera non sta in piedi non si fa" - "Se dei tecnici ci dicono che quell'opera non sta in piedi, ditemi che senso ha fare quell'opera", dice Di Maio in riferimento alla Tav. "Io credo che dobbiamo essere anche molto lineari - aggiunge - la soluzione migliore è la più semplice. Se c'è un'analisi e ci dice, quando la pubblicheremo vedremo, se ci dirà che non sta in piedi si blocca il processo di costruzione, poi tutto quello che verrà dopo si vedrà".