L'infuocata polemica che si è accesa sulle monetine della Fontana di Trevi che il comune di Roma vorrebbe riprendersi (e non donarle alla Caritas) non accenna a placarsi. E sulla vicenda è intervenuta il sindaco Virginia Raggi che ha detto di seguire personalmente la situazione: "Fiduciosa di trovare una soluzione".
Ogni anno migliaia di romani e turisti lanciano monetine dentro la Fontana di Trevi per tradizione e anche buon auspicio. E dentro l'acqua gli addetti dell'Acea raccolgono ogni anno un tesoretto di circa 1-1,5 milioni di euro. Per una convenzione stipulata dal 2001 questi soldi vanno in beneficienza alla Caritas che si prende l'onere di fare anche il conteggio di queste monetine. La convenzione è scaduta e ora il comune vorrebbe prendersi le monetine per le proprie disastrate casse.
Ovviamente la polemica si è nuovamente accesa visto che già lo scorso anno il comune aveva affrontato questa situazione e aveva deciso di prorogare per un altro anno la convenzione. Ma sono molti i romani a non vedere di buon occhio questo "scippo". Per questo Virginia Raggi ha deciso di prendere in mano direttamente quello che è diventato un vero e proprio caso e ha convocato una riunione per chiedere chiarimenti sul nuovo dispositivo amministrativo che dovrebbe subentrare da inizio aprile alla gestione diretta della Caritas delle monete in questione.
Raggi è fiduciosa che si possa definire una soluzione che vada a tutelare l'attività svolta dalla Caritas in questi anni. D'altronde, spiegano fonti di Palazzo Senatorio, il compito di aiuto agli ultimi svolto dall'ente diocesano è sempre stato apprezzato dalla prima cittadina che anche in passato ha partecipato alle celebrazioni di Natale presso la sede di via Marsala.
A ottobre 2017 una memoria di giunta aveva stabilito di "internalizzare" la gestione delle monete in capo al Comune per destinarle a iniziative benefiche. Lo stesso Campidoglio aveva poi deciso di prorogare l'attuale sistema per tutto il 2018 al fine mettere a punto il nuovo meccanismo. Che, però, al momento non è ancora stato definito nei dettagli. Tra le ipotesi che ad oggi sembrano prevalenti c'è quella di lasciare alla Caritas la gestione degli introiti da destinare a progetti sociali specifici.
Di recente un'altra memoria di giunta ha indicato in Acea "il soggetto da incaricare" per il prelievo delle monete e ha prospettato questa nuova soluzione: "Il ricavato della raccolta dovrà essere destinato, al netto di quanto necessario alla copertura delle spese dell'addendum contrattuale con la società Acea, in misura prevalente al finanziamento di progetti sociali e per la restante parte alla manutenzione ordinaria del patrimonio culturale".
La Caritas Diocesana di Roma è intervuta sui suoi social: "La decisione del Comune di Roma di modificare la procedura di affidamento per le monetine di Fontana di Trevi - finora utilizzate in progetti di solidarietà promossi dalla Caritas di Roma - con un iter amministrativo ancora non definito, a partire dal prossimo aprile, ha destato numerose prese di posizione che invitano la sindaca Raggi a modificare tale decisione. Giornalisti, politici, sacerdoti e tanti cittadini sono intervenuti sui social network. Ringraziamo tutti coloro che hanno espresso tale fiducia alla Caritas - agli oltre 5mila volontari e 300 operatori impegnati ogni giorno in 51 opere-segno (mense, ostelli, comunità alloggio, case famiglia, ambulatori medici, servizi domiciliari, centri di ascolto nelle carceri) e 145 centri di ascolto parrocchiali - e per il sostegno che continuerete a manifestare. Da parte nostra vi assicuriamo che l'impegno per la giustizia e la dignità di coloro che soffrono continuerà più deciso che mai, forte anche delle vostre bellissime parole. Grazie, il vostro sostegno ci rincuora".