Caso Foodora, corte d'Appello: applicare ai rider il contratto della logistica
Cinque addetti alle consegne chiedevano il riconoscimento della subordinazione del rapporto di lavoro, con tredicesima, ferie e malattie pagate. In primo grado le istanze erano state respinte
La corte d'Appello di Torino ha accolto il ricorso di cinque ex rider di Foodora che chiedevano il riconoscimento della subordinazione del rapporto di lavoro. In primo grado, a giugno, le istanze erano state integralmente respinte. I giudici hanno sancito il diritto dei ricorrenti a vedere riconosciuta la parità economica rispetto ai lavoratori dipendenti del settore della logistica, con tredicesima, ferie e malattie retribuite.
I giudici hanno invece respinto la richiesta di riconoscere la sussistenza del licenziamento discriminatorio.
I rider avevano chiesto il reintegro e l'assunzione, ma su questi punti anche il giudice dell'appello non ha dato loro ragione, così come ha respinto la richiesta di risarcimento per presunte violazioni della privacy attraverso la app con cui venivano assegnati gli incarichi.
La società è stata condannata a rifondere una parte delle spese di lite, fissate in circa 11mila euro per il primo grado e 10.400 euro per il secondo. I lavoratori erano stati allontanati dall'azienda di consegne a domicilio dopo le proteste di piazza per le questioni relative alla paga oraria.
I legali dei rider: "Non eravamo pazzi" - "Non possiamo non dirci soddisfatti, la sentenza dimostra che non eravamo dei pazzi quando affermavamo che queste persone avevano dei diritti. E' la conferma che questi diritti esistono", ha commentato Silvia Druetta, uno dei legali degli ex fattorini.
SU TGCOM24