"Comandano i terroni". Per Libero Quotidiano le principali cariche dello Stato (presidente della Repubblica, della Camera e premier) sono stata date a persone del Sud. Ma il titolo non poteva non suscitare polemiche. "E' questa la preziosa informazione da tutelare?", si chiede Di Maio che ricorda la riduzione dei finanziamenti all'editoria. L'ordine dei giornalisti: "Ora sanzione disciplinare, ma Di Maio non si compiaccia dei tagli".
"Libero, giornale finanziato con soldi pubblici, anche quelli dei terroni. Tranquilli: abbiamo già iniziato a togliergliene da quest'anno e nel giro di 3 anni arriveranno a zero", scrive su Twitter il vice premier Luigi Di Maio, postando la prima pagina del quotidiano.
Fratoianni (LeU): "Libero? Razzisti incalliti" - Il titolo non è piaciuto neanche a Sinistra italiana. "Terroni e negri, è sempre quello il cruccio dei certa gente. Possono cambiare nome e sbraitare 'prima gli italiani', ma l'unico italiano che conoscono è quello che vive sopra il Po, è ricco e anche un po' evasore. Razzisti incalliti", afferma in una nota il segretario nazionale, Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali.
Margiotta (Pd): "Da Libero campagna diffamatoria" - "Il titolo di Libero, l'organo che distribuisce le veline della Lega, è l'ultimo tassello della campagna diffamatoria, violenta e volgare contro il Mezzogiorno avviata ormai da molti mesi dal quotidiano. Per fortuna Di Maio, sempre appiattito e subalterno alle posizioni dell'alleato, ha avuto un sussulto di dignità, mostrando uno sdegno di facciata che, tuttavia, non basta a risolvere il problema. I titoli dei giornali fanno male, ma le misure che tolgono risorse al Sud per darle al Nord fanno peggio". Lo dice il senatore del Pd, Salvatore Margiotta.
Leoluca Orlando: "Vergognoso" - Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il titolo è "vergognoso". "Si preparano già a scaricare sul meridione le colpe dei fallimenti del governo Giallo-Verde". In un post Orlando ricorre poi a una espressione dialettale: "Ha da passa' a nuttata!".
Si muove l'ordine dei giornalisti - "Due modi diversi di voler male al giornalismo e di essere irrispettosi dei cittadini che hanno il diritto di essere correttamente informati. Per il titolo strillato del quotidiano Libero e i relativi contenuti è stata già predisposta la segnalazione al consiglio territoriale di disciplina. Recentemente il Tribunale di Milano ha confermato, su uno dei tanti brutti titoli di Libero che costituiscono un caso, una sanzione emessa dall'ordine dei giornalisti", si legge in una nota dell'ordine.
"Inaccettabile Di Maio sui tagli all'editoria - "Ma è altrettanto inaccettabile il post di Luigi Di Maio che, strumentalizzando la vicenda, torna a compiacersi per i tagli al sostegno all'editoria. Attendiamo che il premier Conte e il sottosegretario Crimi attivino quel tavolo di ragionamento critico sui tagli all'editoria promesso in diretta dal Presidente del Consiglio durante la conferenza di fine anno. Imputare le colpe del quotidiano Libero a tutta la stampa libera è purtroppo perfettamente in linea con gli insulti generalizzati per i quali Di Maio è a sua volta atteso da un consiglio di disciplina".