ITALIA ALL'AVANGUARDIA

Tumori, radiazioni più mirate bloccano le metastasi multiple al cervello

Il team guidato dal professor Alongi ha trattato all'Ircss di Negrar (Verona), con questo metodo di cura, 381 metastasi encefaliche in 64 pazienti. La progressione della malattia è stata fermata nel 99% dei casi

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Nuova, hi-tech, altamente innovativa: la tecnica di radioterapia super mirata, che bombarda con potenti radiazioni piccole lesioni tumorali, attacca contemporaneamente molte metastasi cerebrali bloccandone così la progressione. E in questo metodo l'Italia è all'avanguardia nel mondo. Uno studio pubblicato sul Journal of Cancer research and Clinical oncology ha dimostrato l'efficacia di questa terapia, che costituisce un importante passo avanti nella lotta al tumore al cervello.

La radiochirurgia è una tecnica radioterapica non invasiva che permette appunto di irradiare piccole lesioni tumorali con un'elevata dose di radiazioni. Da alcuni anni utilizzata al posto della radioterapia convenzionale in alcuni tipi di metastasi, è stata utilizzata negli ultimi tempi anche per le metastasi al cervello. Fino ad oggi era però possibile trattarne una alla volta e l'iter richiedeva numerose sedute, con il rischio di dilazionare troppo i tempi di cura. Grazie a un nuovo software da integrare all'apparecchiatura di radiochirurgia si possono invece ora trattare contemporaneamente fino a dieci metastasi cerebrali.

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A verificare per la prima volta al mondo i risultati di questo metodo è stato uno studio avviato nel 2017 all'Ircss (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona). Il team di ricerca, guidato da Filippo Alongi (nella foto accanto), direttore dell'Unità operativa complessa di radioterapia oncologica e professore associato all'Università di Brescia, ha trattato 381 metastasi encefaliche in 64 pazienti.

A una prima visita di controllo a distanza di due mesi, nel 99% dei casi si è manifestato un arresto della progressione e una remissione parziale o completa di ogni metastasi trattata. Inoltre non sono stati segnalati effetti collaterali significativi.

"Questa metodica permette di colpire in una unica seduta di tre minuti fino a dieci metastasi intracraniche contemporaneamente, in modo non invasivo, senza anestesia o bisturi", spiega Alongi. Per chi viene da un'altra regione questo rappresenta un'opportunità enorme, considerando costi e problematiche logistiche che accompagnano le terapie. "Stiamo continuando il follow-up dei pazienti - conclude il professore - per capire quanto a lungo nel tempo questo risultato positivo possa essere garantito rispetto alle tecniche convenzionali".