GELATA DALLA MOURAUD

Europee, Di Maio divide i gilet gialli: Drouet e Levavasseur pronti a incontrarlo, Mouraud chiude

Due dei leader del movimento di protesta plaudono alla mano tesa del vicepremier, contrariamente alla ex collega Jacline Mouraud che afferma: "Ha perso un'occasione per tacere"

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In vista delle elezioni europee, il leader del M5s, Luigi Di Maio, intende formare un nuovo gruppo politico. E, dopo la lettera di endorsement alla loro battaglia, punta ai gilet gialli francesi. I quali, però, si dividono. L'ex portavoce del movimento transalpino, Jacline Mouraud, che ha annunciato la nascita di un suo partito liquida il tentativo come "inaccettabile". Per la pasionaria francese, Di Maio "ha perso un'occasione per tacere".

"Ma come si permette di appoggiare dei rivoltosi?" - Nell'esprimere ai microfoni del Quotidiano Nazionale il suo disappunto per le parole del ministro del Lavoro italiano, la Mouraud ha affermato che "il messaggio del signor Di Maio è assurdo, inammissibile: si metta bene in testa che la Francia del 2019 non è quella della Rivoluzione del 1789 né quella della Comune del 1871. Ma come si permette di appoggiare dei rivoltosi e offrire solidarietà a chi sta cercando di sabotare l'ordine e la democrazia in Francia?".

"Di Maio cerca solo alleati in vista delle europee" - "Ho letto che Di Maio è in difficoltà e cerca alleati in vista delle elezioni europee - ha proseguito l'ex portavoce del movimento francese - e per questo gli interessano i gilet gialli. Che fanno gola, guarda caso, anche a Florian Philippot, ex numero 2 del Fronte nazionale. Tutti lì come mosche sul miele. Ci sono somiglianze che non ingannano: Philippot ha depositato il marchio 'Gilets jaunes' per esserne l'unico proprietario, proprio com'è successo al M5s che ha un padrone che si chiama Casaleggio. Altro che potere al popolo".

Drouet: "Pronto a incontrare Di Maio" - Non è dello stesso parere Eric Drouet, uno dei leader del movimento dei gilet gialli, che invece plaude alla mano tesa del vicepremier Luigi Di Maio. Il camionista esponente della corrente dura afferma di "essere sempre molto contento delle varie espressioni di sostegno ai gilets-jaunes, per noi è un appoggio molto importante". Drouet aggiunge poi che un incontro a Roma con Di Maio sarebbe "assolutamente fattibile".

Levavasseur: "Pronti ad afferrare la mano di Di Maio" -  Entusiasta anche una delle ex portavoce moderate dei gilet gialli, Ingrid Levavasseur, che afferma: "Sono fiera di constatare che il nostro movimento si spinga ben oltre i nostri confini. Contenta che una persona come Di Maio ci tenda la mano, sono pronta ad afferrarla, per spingerci ancora più forte e più lontano". "Oggi più che mai - continua - abbiamo bisogno di strutturarci e il messaggio del M5S è qualcosa di molto potente". Lavavasseur conclude poi auspicando un incontro a Roma con il ministro.

 Di Maio: "Incontrerò presto i gilet gialli" - Prima della replica della Mouraud, Di Maio aveva annunciato la formazione di "un gruppo per le europee" e l'organizzazione di "un contatto, di certo con la parte che crede nell'impegno politico non violento". In un'intervista a Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato: "Se i gilet gialli vogliono candidarsi alle europee, io intendo spiegare loro che gruppo vogliamo creare. Non capisco però: Macron può lavorare ad alleanze in Europa, mentre io facendolo commetterei lesa maestà?".

"Un gruppo politico per le europee" - A Bruxelles il vicepremier ha incontrato i polacchi del Kukiz'15, partito di estrema destra guidato dalla rockstar Pawel Kukiz e i croati del movimento populista Zivi zid, "che sembrano quasi noi, con un leader nato nel 1990". Il leader politico del M5s ha poi dialogato anche con i finlandesi del Liike Nyt, incontrati a novembre anche da Davide Casaleggio. "Con polacchi e croati abbiamo quasi chiuso, mentre con i finlandesi contiamo di farlo in dieci giorni. Ma aspettiamo una risposta dai gilet gialli, e ci sono un altro paio di forze politiche con cui trattiamo", ha riferito Di Maio. Il "fronte alleato" proposto dal vicepremier vuole essere "l'ago della bilancia in Europa, partendo dai punti in comune. Nel gruppo ci sarà libertà di voto, anche se non condividiamo tutto con questi partiti".