con i trattori

Bari, la protesta degli agricoltori: 3mila gilet arancioni in piazza

Chiedono lo stato di calamità per le gelate del febbraio 2018, interventi per la Xylella e lo sblocco del Programma di sviluppo rurale. Il ministro Centinaio: "Il 9 incontrerò una delegazione, mentre il 31 sarò a Bari"

© instagram

Tremila agricoltori e olivicoltori si sono radunati nel centro di Bari con oltre 150 trattori per protestare contro governo e Regione. I "gilet arancioni" pugliesi chiedono "il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la Xylella, seguendo la scienza e non i santoni, e lo sblocco delle risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr)". "Mercoledì 9 gennaio incontrerò a Roma la delegazione dei gilet arancioni, Cia, Confagricoltura, Agrinsieme e posso già annunciare che il 31 gennaio sarò a Bari per incontrare gli agricoltori e sentire le loro istanze", ha dichiarato il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio.

Accanto ai Gilet Arancioni - coordinamento che raggruppa le organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi agricoltori - ci sono i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil), decine di sindaci, oltre a rappresentanti regionali e nazionali di tutti i partiti politici di maggioranza e opposizione che, sotto un gazebo allestito in piazza, stanno rispondendo a turno alle domande dei gilet arancioni.

"È una piazza bellissima, dietro questi gilet arancioni c'è il cuore degli operatori della terra che è qui per manifestare; il tappo è saltato e non ne possiamo più di aspettare, tra indecisioni, perdite di tempo e rimpalli di responsabilità tra Governo centrale e governo regionale". Così Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei gilet arancioni, intervenendo alla protesta in piazza Prefettura a Bari. I gilet arancioni chiedono al ministro Centinaio di venire a Bari per parlare con tutti gli agricoltori. "Naturalmente ci differenziamo dai gilet gialli della Francia - dice Spagnoletti Zeuli - perché il nostro è un movimento sempre pacifico. Batteremo i piedi fortemente finché non otterremo il decreto per la grande calamità della gelata, per la Xylella e i Psr che ancora non partono".

"Sarebbe un grandissimo segnale di cambiamento se il ministro Centinaio venisse a Bari - continua Spagnoletti Zeuli - non a parlare con una delegazione dei gilet arancioni o col portavoce, ma con tutti gli agricoltori. In alternativa siamo pronti ad incontrarlo insieme a tutte le altre delegazioni che riterrà di invitare, ma in una data diversa da quella di domani". Perché "non intendiamo - spiega Spagnoletti Zeuli - prestare il fianco a chi organizza (riferendosi a Coldiretti, che non ha aderito alla manifestazione dei gilet arancioni, ndr), guarda caso proprio domani, un'altra sceneggiata dopo quella del 31 dicembre sotto la Regione Puglia, stavolta sotto il Ministero luogo dell'incontro, per prendersi meriti che proprio non ci sono e per issare ancora una volta la bandiera dell'arroganza alla faccia dei problemi veri degli agricoltori e degli olivicoltori pugliesi".

All'arrivo dei trattori in Corso Vittorio Emanuele gli agricoltori hanno intonato l'inno nazionale. Accanto a loro decine di sindaci pugliesi con fasce e gli stessi gilet arancioni degli agricoltori.

"Comprendo le difficoltà che sta vivendo tutto il comparto dell'olivicoltura in Puglia. Stiamo facendo il possibile per risolvere le urgenze e pianificare interventi risolutivi che possano sciogliere definitivamente tutte le problematiche relative al settore, sempre ascoltando la voce degli operatori delle categorie e venendo incontro alle loro esigenze", ha dichiarato il ministro Centinaio annunciando gli imminenti incontri con i gilet arancioni - Posso affermare serenamente che non ho nulla da temere dalle manifestazioni che si stanno svolgendo in queste ore e che continueranno anche nei prossimi giorni. Il governo, rispetto al passato, non ha intenzione di lasciare indietro nessuno e far cadere nel dimenticatoio il dramma di quanti vivono di agricoltura e non riescono a ripartire. Dimostreremo anche questa volta che il governo passerà dalle parole ai fatti, con interventi concreti in favore del territorio".