Un uomo di 53 anni di cui è stato diffuso soltanto il nome proprio, Leonardo, è stato aggredito e apostrofato con insulti omofobi, a Torino, lo scorso 2 gennaio, da una decina di giovani nella palazzina in cui convive con il compagno, secondo quanto riportato dal sito "Gaynews" e da "La Stampa". Il branco ha circondato l'uomo nel cortile del palazzo per chiedergli una sigaretta. Davanti a una sua risposta negativa, è scattata la violenza. Al grido di "brutto ricchione, ti ammazziamo", lo hanno pestato a sangue fratturandogli il setto nasale e procurandogli lividi e lesioni multiple. La prognosi decisa dall’Ospedale Molinette è di 30 giorni.
Durante il pestaggio la vittima è stata anche derubata del borsello e delle chiavi di casa e minacciata di accoltellamento.
A commentare l'episodio per l'Arcigay torinese è Francesca Puopolo: "Un gesto che, come il caso di Marco del luglio 2018, si cela dietro la sicurezza del gruppo, composto da una decina di giovani condomini, nei confronti di un’unica persona. A peggiorare la situazione, l’indifferenza dei vicini, che hanno assistito al pestaggio senza intervenire. L’attuale clima politico nazionale, che mostra altrettanta e più assordante indifferenza nei confronti dell’agire violento nei confronti di chi è reputato diverso e, in questo caso, sbagliato, legittima violenze di questo tipo. Le violenze sono ulteriormente aggravate dal clima minaccioso che si è creato intorno a Leonardo dopo l’aggressione: risulta urgente e necessaria una sensibilizzazione".
L'assessore ai diritti del Comune di Torino, Marco Giusta, ha condannato l'episodio a nome dell'amministrazione comunale sabauda: "Ho già scritto alla persona aggredita e al nucleo di prossimità della polizia municipale per offrire la mia disponibilità e quella dell'assessorato per fare fronte alla situazione. So che le associazioni di stanno già muovendo per dare il loro supporto, tramite gli sportelli accoglienza e legali e l'assessorato sarà disponibile a qualunque azione si voglia costruire".