Sono sempre più deboli le speranze di salvare i 15 minatori imprigionati sottoterra dal 13 dicembre in una miniera di carbone illegale in India, nel distretto di Meghalaya. La galleria nella quale lavoravano è prima crollata e poi si è allagata. I subacquei della National Disaster Response Force (NDRF) stanno lottando contro il tempo per drenare liquido dal sottosuolo con due pompe da 25 cavalli che però, si stanno rivelando assolutamente insufficienti: ne servirebbero almeno 10 da 100 cavalli per far fronte al ritmo con il quale l'acqua si accumula nella galleria.
Santosh Singh, responsabile della task force della Protezione Civile che sta tentando di recuperarli, ha dichiarato al quotidiano "Indian Express": "I miracoli possono sempre accadere. E noi, per il nostro ruolo, non abbandoniamo mai la speranza: ma l'esperienza ci insegna che è insensato coltivare illusioni dopo tanti giorni".
Un gruppo di sommozzatori della Marina indiana è stato inviato sul luogo delle operazioni per un tentativo ulteriore di salvataggio. Saranno determinanti le prime ore del loro intervento per capire se ci sono ancora speranze di trovare vivi almeno una parte dei minatori bloccati sottoterra.