BRACCIO DI FERRO

Francia, non si ferma la protesta dei gilet gialli: cortei e blocchi a Capodanno

Per la notte di San Silvestro è stato annunciato un corteo "pacifico e festoso" lungo gli Champs Elysées. Manifestazioni a Parigi e in molte altre città del Paese

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Non si ferma la protesta dei gilet gialli, che tornano in piazza nell'ultimo weekend del 2019, il settimo dall'inizio della contestazione. I militanti non interromperanno le loro iniziative neanche a San Silvestro e a Capodanno, avvertono, a meno che dal governo non arrivino risposte "sufficienti" alle loro rivendicazioni.

Cortei e proteste a Parigi e nel Paese - Sabato le proteste saranno a Parigi e in diverse altre città, mentre nella notte di San Silvestro un corteo di militanti sfilerà lungo gli Champs Elysées, dove però i militanti organizzeranno una dimostrazione "pacifica e festosa", puntualizzano gli esponenti del movimento.

"Siamo ancora mobilitati - ha spiegato una delle leader del movimento, Laetitia Dewalle -. E continueremo, anche se in questi ultimi il governo ha smantellato una gran parte di posti di blocco". Assembramenti vengono annunciati nelle regioni di Rennes, Marsiglia e Bordeaux.

I negozianti: "Saldi in anticipo" - Davanti a questo braccio di ferro che sembra non finire mai, i commercianti francesi, in particolare quelli parigini, chiedono di poter anticipare l'inizio dei saldi per tentare di recuperare parte degli incassi perduti durante i sei weekend di protesta. E' quanto scrive Le Figaro, precisando che la data di inizio delle vendite sottocosto è al momento fissata al 9 gennaio, mentre i commercianti chiedono di anticiparla al 2-3 del mese.

Francis Palombi, presidente della Confederazione dei commercianti indipendenti di Francia (Cdf), parla di una perdita media del 25% degli introiti per i suoi associati: "Ci riporta ad una situazione che abbiamo già vissuto con gli attentati del 2015, l'effetto è simile", ha dichiarato a France Info, spiegando di aver avanzato la richiesta di cominciare i saldi subito dopo Capodanno alla sottosegretaria all'Economia Agnès Pannier-Runacher. "Cominciare il 2 o 3 gennaio - ha spiegato - ci consentirebbe di iniziare il mese in condizioni non troppo catastrofiche".