IL RAPPER FA MEA CULPA

Fedez: "Ho detto cose omofobe nelle mie canzoni per ignoranza"

Il rapper fa mea culpa per i testi di alcuni brani del passato e chiede ai politici di devolvere ai lavoratori dello spettacolo parte dei fondi riservati ai finanziamenti dei partiti

© Instagram

Dopo l'attacco di Fedez alla politica sul palco del Primo Maggio in difesa del Ddl Zan, è partita la caccia alle frasi "omofobe" nelle canzoni del rapper. Il cantante ha risposto nelle stories di Instagram con una sorte di "guida alla comprensione del testo" e ha fatto anche mea culpa: "Ho peccato anch’io, da giovane, ho detto delle cose omofobe, non c’è mai stata nel quartiere dove sono cresciuto educazione in tal senso. Ma poi ho cercato di migliorarmi. Ho sbagliato per ignoranza".

Vittorio Sgarbi ha attaccato duramente Fedez su Twitter: "Quello che scrive queste cose è lo stesso campione dei diritti civili salito sul palco del concerto del Primo Maggio? Chiedo per un amico".

E sono molti i testi finiti sul mirino: come ad esempio "Faccio brutto" in cui rappava "ho un odio represso verso tutte le persone gay” a "Le feste di Pablo": "Sei un pacco, tipo, tipa con la sorpresa”, passando per "Canzone da gay" in cui diceva "io lo so che ti piacciono le canzoni gay, più ti guardi allo specchio più di credi una lei” a "Ti porto con me" in cui diceva "non fare l’emo-frocio con lo smalto".

"Ho fatto un testo recentemente che è stato giudicato transfobico - prosegue Fedez sui social - e non era voluto. Ho invitato una ragazza trans al mio podcast, abbiamo affrontato assieme il tema e ho imparato un sacco di cose. Ma capite che dire 'se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno' da una persona che dovrebbe rappresentare il Paese, non da un rapper, è una cosa che ha un peso completamente diverso".

IL MESSAGGIO AI POLITICI - Fedez ha lanciato anche una "proposta" agli "amici politici arrabbiati": "Cosa avete fatto voi per i lavoratori dello spettacolo, categoria della quale vi siete strabattuti il c...o per un anno e mezzo? Perché non chiedete ai tesorieri del vostro partito di decurtarvi una parte del due per mille che ricevete come finanziamento ai partiti e li date ai lavoratori dello spettacolo visto che oggi sono la vostra priorità?".

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