Roma, racket delle case popolari: 7 condanne in appello al clan Spada
Uno degli imputati presenti in aula ha urlato contro i giudici: "Buffoni, quando esco da qui spacco tutto"
A Roma il processo d'appello legato al cosiddetto racket delle case popolari del clan Spada di Ostia si è concluso con sette condanne. Confermata così la sentenza di primo grado. Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di minacce, violenze, sfratti forzati da alloggi popolari e una gambizzazione. Il tutto aggravato dal metodo mafioso, riconosciuto dai giudici, con cui il gruppo teneva sotto scacco un pezzo di litorale romano.
Queste le condanne: 13 anni e 8 mesi di carcere a Massimiliano Spada, 5 anni a Ottavio Spada, 6 anni e 4 mesi Davide Cirillo, 6 anni e 4 mesi a Mirko Miserino, 7 anni e 4 mesi a Maria Dora Spada, 11 anni a Massimo Massimiani e 6 anni e mezzo a Manuel Granato. Nel procedimento oltre al Comune, la Regione e l'associazione antimafia Libera, erano parte civile i due collaboratori di giustizia Michael Cardoni e Tamara Ianni, in passato più volte vittima di intimidazioni. Saranno risarciti in sede civile.
Urla in aula: "Buffoni, spacco tutto" - Grida e tensioni in aula dopo la lettura della sentenza di condanna. Uno degli imputati presenti in aula ha urlato contro i giudici: "Buffoni, quando esco da qui spacco tutto". In aula anche una ventina tra amici e parenti dei condannati, alcuni dei quali dopo il verdetto hanno gridato contro la corte: "Vergogna!".
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