Napoli, pronto soccorso chiuso per l'invasione delle formiche
Nuovo caso all'ospedale San Giovanni Bosco dopo quella della donna intubata coperta dagli insetti
L'accettazione chirurgica del pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli è rimasta chiusa per oltre un'ora "a causa delle formiche". Lo ha reso noto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione Sanità, per il quale si tratta di "un fatto di una gravità inaudita". Lo stesso ospedale, il 10 novembre, fu al centro delle polemiche per il caso di una donna intubata coperta da formiche.
"Non è la prima volta - aggiunge Borrelli - che la presenza di insetti pregiudica l'attività di alcune strutture sanitarie in Campania che devono essere urgentemente riqualificate. L'attività di bonifica necessaria per ripristinare le condizioni di igiene dovrà essere il primo passo di un lavoro capillare che deve portare ad evitare nuovi casi del genere. Vedere le formiche o altri insetti che si aggirano per le sale, attraversando persino gli scaffali dei medicinali, è un affronto ai diritti dei malati".
"Continueremo quotidianamente a vigilare - conclude Borrelli -, quello che è successo oggi deve essere l'ultimo capitolo di una saga fatta di incuria e carenze igieniche inaccettabili. Chi mette piede in un ospedale ha il sacrosanto diritto di ricevere le cure in un ambiente salubre e pulito".
Intanto si è aggravata la situazione clinica della donna dello Sri Lanka, ricoverata all'ospedale napoletano di San Giovanni Bosco. Sul suo letto furono infatti scoperte parecchie formiche. Gli insetti sono spariti, "ma resta il grave stato di abbandono della donna - denuncia il suo legale Hilarry Sedu - che ha provocato la formazione sul suo corpo di piaghe da decubito che ormai le hanno mangiato la pelle e il tessuto arrivando all'osso".
L'anziana è ricoverata ancora presso il reparto di medicina generale, lo stesso dove scoppiò il caso formiche; la figlia disse di volerla riportare in patria, ma la paziente, in coma vigile e intubata in seguito ad un ictus, non è trasportabile, ed è così rimasta all'ospedale partenopeo. "Qui nessuno sembra notarla, come se non esistesse", spiega Sedu.
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