Tensione a Roma per la manifestazione degli Ncc (noleggi con conducente). Centinaia di autisti sono partiti in corteo dopo un sit-in, creando disagi al traffico e dando vita a momenti di tensione con la polizia, che li invitava a non uscire dalla zona autorizzata. Davanti alla sede della Prefettura sono state bruciate alcune bandiere del Movimento 5 Stelle. Gli Ncc protestano contro l'obbligo di rientro in rimessa dopo ogni trasporto.
I noleggiatori sono scesi in piazza contro l'entrata in vigore, dal primo gennaio, di una legge che a loro dire metterebbe a rischio centinaia di posti di lavoro. La norma comporterebbe, secondo i manifestanti, "l'impossibilità di accettare eventuali corse dopo un servizio, come succede invece normalmente per i taxi". Una delegazione ha incontrato il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, ma nel vertice non sarebbe stata raggiunta un'intesa.
La norma "incriminata" - In particolare gli autisti Ncc contestano una norma che prescrive: "La sede del vettore e la rimessa devono essere situate, esclusivamente, nel territorio del Comune che ha rilasciato l'autorizzazione". Se entrasse in vigore da gennaio, ogni Ncc al termine del servizio dovrebbe rientrare nel Comune che ha concesso il permesso, che però spesso non è quello dove il conducente effettivamente lavora. Sarebbe quindi la fine del servizio per migliaia di conducenti. E' il caso soprattutto di Roma, dove circolano settemila Ncc (80mila in tutta Italia, con 200mila unità lavorative) dei quali molti hanno però ottenuto l'autorizzazione da altri Comuni del Lazio o del Sud Italia (dove spesso la licenza costa molto di meno).
Il malumore dei tassisti - Una pratica osteggiata in particolare dall'altra faccia del servizio di trasporto su quattro ruote, i tassisti: secondo i conducenti delle auto bianche, infatti, la facilità con cui gli Ncc prendono una licenza in un Comune e vanno a lavorare in un altro stravolge le regole della concorrenza.
Accerchiato un agente - Si sono vissuti attimi di tensione durante il presidio in piazza della Repubblica, nel centro storico della Capitale, dove ci sarebbe stata una "caccia" al vigile da parte dei manifestanti. Un agente sarebbe stato accerchiato da una trentina di persone rischiando il linciaggio. Sono dunque intervenute le forze dell'ordine in tenuta antisommossa per metterlo a riparo.
La protesta è poi giunta davanti al Senato, con centinaia di rappresentanti della categoria Ncc a bloccare corso Rinascimento. Perlopiù vistiti di blu, manifestano contro il governo al grido di: "Buffoni, buffoni", armati di fischietti, trombe e bandiere dell'Italia. Agenti in tenuta antisommossa e blindati hanno sbarrato l'accesso a piazza Venezia. Alcuni manifestanti si sono seduti sulla strada all'altezza della prefettura.
L'Antitrav: "Delusi, la piazza è in mano alla categoria" - "Esprimiamo la nostra totale insoddisfazione dopo l'incontro con il viceministro dei Trasporti", ha commentato il presidente di Anitrav, Mauro Ferri. "Non va avanti la proroga della 29/1 quater, si prepara un emendamento da presentare al Senato in cui sostanzialmente verranno provincializzate le attività Ncc. Questo significa che la sede dell'impresa e la rimessa devono essere nello stesso territorio in cui è stato rilasciato il titolo autorizzativo. A questo punto lasciamo la piazza in mano alla categoria".
I sindacati dei tassisti: "Danneggiano le nostre auto" - "Stiamo facendo presente qui al ministero dei Trasporti che ci sono numerosi Ncc malintenzionati a Roma e a Milano, che salgono sui taxi con l'intenzione di danneggiare le vetture", hanno denunciato i sindacati dei tassisti. "Sulle radio girano appelli a non prendere corse da Piazza della Repubblica, a Roma, e da Piazza della Scala, a Milano. Chiediamo ai colleghi tassisti di non cedere alle provocazioni".
Un autista di taxi attivo a Roma ha raccontato: "Ho passato i tre minuti più brutti della mia vita. Stavo transitando a Piazza Esedra e alcuni noleggiatori che stavano manifestando mi si sono avvicinati circondando la mia auto e prendendola a calci e pugni. Sto andando a fare la denuncia alle forze dell'ordine, quello che è successo è gravissimo. Il mio taxi non era assicurato contro gli atti vandalici, il perito mi ha appena detto che ho circa tremila euro di danni".