“La malattia si combatte… a colpi di spazzola!”
Francesca e Vicky sono due hair stylist dal cuore grande: hanno riservato cure speciali e una parte del loro negozio alle persone affette da disabilità o da gravi malattie
“A volte basta poco per far stare meglio una persona. Quindi, perché non farlo?” Vittoria, ma a lei piace farsi chiamare Vicky, riassume con queste semplici parole e con uno sguardo intenso la scelta fatta dalla sorella Francesca, proprietaria di un negozio di hair-style a Cassina de’ Pecchi, un piccolo centro alle porte di Milano. Francesca da qualche tempo ha deciso di dedicare una parte del suo spazio di lavoro alle sue clienti “speciali”, che a causa di un handicap o di una malattia hanno bisogno di un angolo di quiete e di privacy per farsi lavare i capelli, o per un taglio, una messa in piega o un po’ di make up. In questo spazio ha fatto anche installare uno speciale lavatesta a cui si può accedere restando sulla carrozzina.
L’idea è venuta a Francesca constatando le
difficoltà di una cliente, costretta sulla sedia a rotelle: il primo passo è stato installare alla porta di ingresso
lo scivolo per l’accesso dei disabili. Ma questo non bastava. Aiutare questa cliente ”speciale” a trasferirsi dalla sedia a rotelle alla poltrona sulla quale è montato il lavatesta era un’operazione scomoda e imbarazzante per la signora, anche perché il negozio spesso è affollato di clienti: ecco allora l’idea di riservare un ambiente protetto, dedicato alle persone che, come lei,
hanno bisogno di un po’ di privacy in più. Proprio in questo ambiente è stato appena installato
uno speciale lavatesta privo di poltrona, per potervi accedere anche dalla sedia a rotelle, senza bisogno di spostarsi su un sedile diverso.
A questa naturale attenzione nei confronti dei diversamente abili si è poi aggiunta
un’esperienza personale, intensa e dolorosa. Racconta Francesca, o Franci, come tutti la chiamano: “Nel 2008 mi è stato diagnosticato un linfoma. Ho dovuto fare la chemio e questo mi ha fatto perdere i capelli e le sopracciglia. Anche se non ho mai sentito la necessità di portare la parrucca, non ho mai smesso di truccarmi e di fare tutto quello che potevo per sentirmi in ordine e per stare bene con me stessa. Ho capito però che per molte donne il fatto di perdere i capelli è un’esperienza orribile, che non vogliono mostrare a nessuno. Così ho deciso di dedicare questo spazio alle mie clienti particolari, per tutte le cure necessarie alla loro testa o alle parrucche, se scelgono di indossarne una. Spesso anzi le accompagno in un centro specializzato, per sceglierla, per consigliarle o per adattarla poi al loro viso”.
Affrontare la perdita dei capelli è uno degli aspetti più drammatici per chi si ammala di tumore. Spiega Franci: “Alle clienti che arrivano depresse, spaventate e mi confidano la loro angoscia, rispondo raccontando quello che è successo a me: i capelli e le sopracciglia ricrescono alla fine della terapia, anzi, di solito sono più folti e più forti di prima, anche se nei primi tempi possono essere crespi e vanno un po’ curati. I miei, poi, erano pazzeschi!” Prendersi cura di se stesse, andare dal parrucchiere e vedersi più belle con una capigliatura in ordine (anche se “prestata”), è di grande aiuto in un momento in cui la malattia altera in modo evidente l’aspetto esteriore della persona. Anche una cosa semplice, come lavare o mettere in piega una parrucca, può essere un ostacolo e una cosa in più da fare, che affatica e imbarazza. Il fatto di potersi affidare a mani amiche e competenti, senza dover mostrare ad altri la propria fragilità, può fare la differenza. Per questo Francesca ha messo a disposizione se stessa e una parte del suo negozio. “E’ una piccola cosa, ma posso farla, e quindi la faccio”, replica Franci, con il sorriso di chi si muove
per impulso del cuore. E la scelta è davvero dettata dall'amore perché lo spazio avrebbe potuto essere utilizzato in modo economicamente più redditizio, come un’area benessere, o per l’estetica o altro ancora, in tempi in cui, per quanto il negozio sia sempre molto frequentato, anche Francesca e Vicky hanno il loro bel daffare per far quadrare i conti alla fine del mese.
Questo ambiente è stato
decorato in modo allegro, ispirato alle camerette dei bambini, con pareti disegnate e gadget fiabeschi applicate alle poltroncine. “Vicky ed io veniamo qui anche per
tagliare i capelli ai bambini. Spesso
i piccoli hanno paura del parrucchiere: qui trovano un ambiente colorato e giocoso. A volte, se accompagnano la mamma a farsi la tinta o la piega, chiedono di poter andare lì a giocare o a fare i compiti, utilizzando il tavolino che abbiamo messo a disposizione”.
Infine, Francesca esprime un desiderio, che rappresenta anche il motivo per cui ha accettato di raccontare la sua storia a Tgcom24. “Vorrei che, vedendo la mia idea,
qualcuno la copiasse e facesse come me. Perché le persone che hanno bisogno di aiuto sono davvero tante. E più siamo a dare una mano, meglio è”.
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