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Inchiesta appalti, obbligo di dimora per il governatore della Calabria Oliverio | Lui annuncia lo sciopero della fame

Il provvedimento emesso nell'ambito dell'operazione condotta dalla Guardia di Finanza. L'accusa è abuso d'ufficio

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Il gip distrettuale di Catanzaro ha emesso un provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza per il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio (Pd). L'accusa contestata a Oliverio è abuso d'ufficio nell'ambito di un'indagine condotta dalla guardia di finanza di Cosenza in materia di appalti pubblici. Per il governatore calabrese il pm aveva chiesto gli arresti domiciliari.

"Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame - ha annunciato Oliverio in una note -. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni sono il vero regalo alla mafia. Tra l'altro l'opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione".

L'inchiesta sugli appalti pubblici, coordinata dalla Dda di Catanzaro, riguarda due appalti, uno sul Tirreno Cosentino, e uno riguardante un impianto sciistico in Sila. Nei confronti di alcuni indagati viene ipotizzata anche l'aggravante dell'articolo 7 per avere agevolato la cosca di 'ndrangheta Muto di Cetraro. Complessivamente le misure emesse dal gip distrettuale su richiesta della Procura distrettuale antimafia catanzarese sono 16, due delle quali riguardano l'ex sindaco di Pedace Marco Oliverio (obbligo di dimora) e l'imprenditore Giorgio Barbieri, già arrestato nel febbraio dello scorso anno nell'ambito di un'altra inchiesta.

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