maxi inchiesta

Consip, pm chiede rinvio giudizio per Lotti e altri sei. L'ex ministro: "Il tempo è galantuomo"

Lotti commenta su Facebook: "Archiviata la rivelazione del segreto d'ufficio, verrà accertata l'infondatezza anche del favoreggiamento" che i pm gli contestano

© ansa

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone nell'ambito della maxi inchiesta sul caso Consip. Rischiano di finire sotto processo l'ex ministro Luca Lotti, l'ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, il generale dell'Arma Emanuele Saltalamacchia, l'imprenditore Carlo Russo, Filippo Vannoni, l'ex maggiore del Noe Gian Paolo Scafarto e l'ex colonnello dell'Arma, Alessandro Sessa.

Reato di favoreggiamento - Nei confronti di Lotti i pm contestano il reato di favoreggiamento così come per Saltalamacchia e Vannoni. Per Del Sette il reato ipotizzato è quello di rivelazione del segreto d'ufficio, a Russo il reato di millantato credito. Scafarto rischia il processo per l'accusa di rivelazione del segreto d'ufficio, falso e depistaggio. Quest'ultima fattispecie è contestata a Sessa. Nei confronti di Tiziano Renzi la procura, nell'ambito della chiusura dell'indagine il 29 ottobre, ha sollecitato l'archiviazione.

Il commento di Lotti su Facebook - L'ex ministro del governo Renzi ha affidato a Facebook il commento al rinvio a giudizio: "Due anni fa, quando sono iniziate le indagini per il cosiddetto 'caso Consip', mi sono stati contestati il reato di rivelazione del segreto d'ufficio e il reato di favoreggiamento che avrei commesso in favore dell'ex ad di Consip Luigi Marroni. Oggi prendo atto con soddisfazione che la Procura della Repubblica ha chiesto l'archiviazione per uno dei due reati, ossia la rivelazione del segreto d'ufficio. Confido che il successivo corso del procedimento - già a partire dall'udienza preliminare - consentirà di accertare l'infondatezza anche della residuale ipotesi di reato".  

"Il tempo è galantuomo" - "A chi è garantista a giorni alterni, a chi strumentalizza la giustizia a soli fini politici, a chi preferisce fare processi sui giornali e non nelle Aule dei Tribunali, a chi spara sentenze ancora prima che un normale processo abbia inizio, mi limito a dire solo questo: non perdiamoci di vista perché, lo ripeto sempre, il tempo è galantuomo", ha concluso Lotti.