Mensa scuola, giudici: "Dal Comune di Lodi condotta discriminatoria"
Il caso era scoppiato a settembre quando alcuni bambini stranieri erano stati esclusi dalla mensa scolastica
Per il Tribunale di Milano è "discriminatoria" la condotta de Comune di Lodi sul caso del servizio mensa dal quale sono stati esclusi, di fatto, alcuni bambini stranieri. I giudici hanno ordinato di "modificare il regolamento per l'accesso alle prestazioni sociali agevolate" in modo da consentire ai cittadini, non appartenenti all'Ue, di presentare la domanda di accesso alle stesse condizioni degli italiani.
E' stato quindi accolto il ricorso dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e del Naga. "Non esistono principi ricavabili da norme di rango primario che consentano al Comune di introdurre, attraverso lo strumento del regolamento, diverse modalità di accesso alle prestazioni sociali agevolate" per i cittadini "extra Ue" ha scritto nella sentenza il giudice Nicola Di Plotti, della prima sezione civile e che si è occupato del caso.
L'amministrazione comunale, invece, ha previsto "specifiche e più gravose procedure poste a carico dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea". Il regolamento comunale, infatti, non prevede l'autocertificazione e per molti stranieri è difficile reperire la documentazione che accerti che non possiedano proprietà nel loro Paese d'origine. Si tratta, scrive il Tribunale, "di discriminazione diretta, essendo trattati diversamente soggetti nelle medesime condizioni di partenza e aspiranti alla stessa prestazione sociale agevolata".
Per il giudice, dunque, deve "essere ordinato all'Amministrazione comunale di modificare il predetto Regolamento in modo da consentire ai cittadini non appartenenti all'UE di presentare la domanda di accesso a prestazioni sociali agevolate mediante la presentazione dell'ISEE alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani e UE in generale".
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