TRAGEDIA DI ANCONA

Discoteca Corinaldo, 7 indagati tra gestori e proprietari. Ipotesi omicidio preterintenzionale per il minore dello spray

Per la tragedia nell'Anconetano, la magistratura ordinaria procede per concorso in omicidio colposo aggravato nei confronti di sette persone tra proprietari e gestori. Indagato un minorenne per omicidio preterintenzionale: "Atto dovuto"

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Otto persone sono indagate nell'inchiesta sulla tragedia avvenuta in discoteca a Corinaldo, nell'Anconetano. Tra loro "c'è un soggetto minorenne, ma è solo un atto dovuto", ha detto il procuratore per i minori delle Marche, Giovanna Leboroni, spiegando che il suo ufficio procede per "omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose". La magistratura ordinaria, invece, procede per concorso in omicidio colposo aggravato.

Omicidio preterintenzionale per il minorenne - Il procuratore per i minori ha spiegato che il suo ufficio procede per "omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose". "In molti stanno parlando di una persona indagata. Lo confermo, abbiamo un soggetto minorenne indagato ma sottolineo che in questo caso è un atto dovuto. Tutto è da vedere. E' stato chiamato in causa da tre persone, ma in modo generico. La consistenza indiziaria è da valutare". Lo ha detto Giovanna Leboroni, procuratore per i minori delle Marche, in conferenza stampa ad Ancona a proposito della tragedia nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo.

Omicidio colposo aggravato per proprietari e gestori - Per quanto riguarda la magistratura ordinaria, invece, si procede per concorso in omicidio colposo aggravato, come ha spiegato il procuratore capo di Ancona, Monica Garulli. Oltre al minorenne che avrebbe utilizzato lo spray al peperoncino, infatti, altre 7 persone sono indagate nell'inchiesta per la morte delle sei persone nella discoteca Lanterna azzurra. Si tratta, come hanno spiegato i pm, dei tre titolari della società che gestisce la discoteca e dei quattro proprietari dell'immobile.

Lo spray al peperoncino possibile concausa della tragedia - Giovanna Lebroni ha parlato anche del famigerato spray al peperoncino che avrebbe scatenato l'inferno nella discoteca: "Numerose decine di persone sono concordi nel dire che all'improvviso è stato cosparso qualcosa nell'aria. A terra è stata trovata una bomboletta di spray al peperoncino. Questo ci induce a pensare che sia una possibile concausa dello spargimento della sostanza irritante, ma non esclude che ce ne possano essere state altre".

Le cause della morte delle sei vittime possono essere più di una - Come spiegato dal pm dei minori, infatti, "abbiamo a che fare con un episodio plurimo in cui la morte è stata la conseguenza di una o più cause". Nella discoteca dove sono morte sei persone nella calca, c'è stato uno "spargimento molto diffuso" della sostanza urticante che si è avvertito "molto in larghezza e in altezza", ha concluso.

Corinaldo, la nonna del minore fermato: "Quella notte non era in discoteca" - La nonna del 17enne di origine sudamericana indagato nell'inchiesta sulla tragedia avvenuta in discoteca a Corinaldo, nell'Anconetano, per aver utilizzato lo spray urticante, difende il nipote. "Grazie a Dio non era in discoteca quella sera, non c'entra nulla. E' stato con la sua ragazza tutta la notte", ha detto.

Fiaccolata a Corinaldo venerdì sera - Intanto la comunità di Corinaldo spontaneamente e insieme a tutte le associazioni locali ha organizzato, per venerdì alle 21, una fiaccolata in ricordo delle vittime della calca nella discoteca Lanterna azzurra. "In questo momento di dolore e di lacrime - si legge in una nota - vogliamo ritrovare la forza profonda di una comunità. Stare insieme. Stare vicini. Per ricordare, per riflettere, per sostenere. Il ritrovo è in via dell'Industria (zona Zipa) e da qui si raggiungerà a piedi e in silenzio il luogo della tragedia. Chi vuole può portare una candela per la fiaccolata".