"Mamma mi ha protetto fino all'ultimo istante. Quando siamo finiti in mezzo alla folla lei urlava 'c'è la piccola, c'è la piccola'. Cercava di farmi spazio con il suo corpo per non farmi schiacciare, poi è caduta più in basso". E' il drammatico racconto della figlia undicenne di Eleonora Girolimini, morta nella tragedia alla discoteca "Lanterna azzurra" di Corinaldo, nell'Anconetano.
Quella notte in discoteca c'era anche il marito di Eleonora, Paolo. Entrambi i genitori avevano accompagnato la bimba al concerto del trapper Sfera Ebbasta, lasciando alla nonna gli altri figli (due gemelline di sette anni e il bimbo più piccolo, che compirà due anni fra poche settimane). "Ci teneva così tanto che era stato impossibile dirle di no", racconta a Il Corriere della Sera.
"Ero un passo più avanti rispetto a lei e alla bambina. Ho sentito un odore acre e ho detto: via da qui, correte! Poi mi sono ritrovato nella folla che mi spingeva fuori, non ho potuto raggiungerle, le ho perse di vista", aggiunge ricostruendo quei terribili momenti.
Quando la calca si è diradata, Paolo ha trovato la moglie e ha provato, come ha potuto, a rianimarla. Ha tentato una respirazione bocca a bocca finché non sono arrivati gli operatori del 118. Ma non c'era più nulla da fare. Il fuggi fuggi generale era stato scatenato da gas urticante spruzzato da qualcuno sulla folla.