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John Lennon: "Yoko Ono lo plagiò, lo introdusse all'eroina e gli procurò una giovane amante..."

Un libro del giornalista e sceneggiatore Ray Connolly "Being John Lennon: A Restless Life", che esce in concomitanza con il 38esimo anniversario della morte di Lennon, getta ombre sulla loro relazione di coppia

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Accecato e letteralmente "ipnotizzato" da Yoko Ono. Così Ray Connolly descrive John Lennon (che conobbe negli anni Sessanta e di cui divenne amico) nel nuovo libro a lui dedicato: "Being John Lennon: A Restless Life". Quella "strana piccola donna giapponese vestita con la sua divisa nera da intellettuale" lo avrebbe perseguitato senza sosta, attraverso lettere e seguendolo ovunque andasse, lo avrebbe introdotto all'eroina e, quando la loro relazione fu in crisi, gli avrebbe persino procurato una giovane amante.

Impietoso e dissacrante il racconto che Connolly fa dell'insolita coppia formata da Lennon e da Yoko Ono, nella nuova biografia, che esce in concomitanza con il 38esimo anniversario della morte del musicista di Liverpool, getta molte ombre sulla loro relazione. Yoko "irruppe nell'orbita Beatles" dopo aver incontrato John Lennon alla Indica Gallery di Londra. Era il dicembre del 1966. Stando a Connolly però l'incontro non fu casuale, come l'artista giapponese racconta, bensì "organizzato" dalla stessa Yoko Ono, che si trovava lì per presentare una sua mostra ed era alla ricerca di finanziamenti e sponsor. Che i Beatles, con la fama che avevano raggiunto fino ad allora, avrebbero potuto offrirle. Tutto calcolato quindi, stando all'autore del libro: "Fin dall'inizio della sua carriera, Yoko Ono aveva capito il potere del networking e in particolar modo dell'auto-promozione", scrive Connolly. John "sentiva che lei era la star e lui il pubblico", non aveva mai incontrato nessuno come questa "strana piccola donna giapponese vestita con la sua divisa nera da intellettuale". Lei continuò a cercarlo, a scrivergli innumerevoli lettere, a seguirlo ovunque, gli fece leggere la sua raccolta di poesie e Lennon ne fu letteralmente accecato e se ne innamorò perdutamente, lasciando la moglie e il figlio per lei.

Yoko prese subito il sopravvento, cercava di esserci durante tutte le registrazioni dei Beatles, pretendeva di avere voce in capitolo. La Apple Records non l'amava molto e la ricorda come "una persona molto invadente...". Mimi, la zia di John, l'aveva soprannominata "il nano avvelenato". L'invadenza di Yoko però ebbe degli effetti negativi sulla band e soprattutto nella relazione tra John e Paul, i cui dissapori e incomprensioni portarono Lennon ad un momento di crisi, anche con Yoko. La loro love story sembrava sul punto di naufragare, era il 1972 e Yoko pensò che l'unica via d'uscita era di regalare un'amante a John: May Pang, 22 anni, una bellissima ragazza cinese che aveva lavorato per la coppia. Da allora in poi la coppia rinacque. Yoko Ono prese il controllo di tutte le finanze di John e divenne il suo manager. Lui cominciò a vivere ai margini, smise di scrivere e visse nell'ombra di quella donna che lo aveva nelle sue mani e dalla quale si sentiva protetto e accudito. Solo dopo un viaggio in Sud Africa Lennon tornò carico e con una riconquistata autostima, pronto a rimettersi a scrivere. Ma l'8 dicembre 1980 fu ucciso...Il destino aveva deciso per lui.

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