Il prezzo del petrolio è in caduta libera in questo squarcio di fine 2018, scendendo spesso sotto i 50 dollari al barile. Cʼè voluto lʼannuncio del Qatar di uscir fuori dallʼOpec (il cartello dei Paesi produttori di petrolio) per far risalire il greggio sopra la soglia dei 50 dollari. Ma i prezzi più bassi petrolio, e leggermente ribassati anche per i carburanti, hanno portato a un incremento della spesa per questi ultimi.
Allʼinizio dellʼanno, però, non era così e i carburanti costavano e tanto agli italiani. Nei primi 10 mesi del 2018, gli italiani hanno speso quasi 50 miliardi di euro in carburanti per autoveicoli (49,5 miliardi per la precisione), vale a dire il 10% in più dello stesso periodo 2017. Si sa, il fenomeno è noto: il prezzo del petrolio sale e subito la benzina gli corre dietro; il petrolio scende e a fatica la benzina cala. Lʼeffetto viscoso del prezzo del carburante si deve al fatto che il prezzo finale alla pompa dipende per meno della metà dai corsi del petrolio e per la maggior parte da tasse e accise, che sono costi fissi e spesso in aumento.
Per lo Stato però è una manna! Secondo il Centro Studi Promotor, grazie ai 49,5 miliardi spesi dagli italiani, l’Erario ne ha beneficiato per 29,78 miliardi, + 4,6% rispetto allʼanno scorso. Invece la componente industriale, cioè la quota destinata alla produzione e alla distribuzione, ha aumentato gli introiti del 19%, pari a 19,375 miliardi di euro.