La mia crema "vomitevole"? Non possono passarla liscia. Deve aver pensato questo il maestro pasticciere bresciano Iginio Massari, che dopo aver letto, ben cinque anni fa, un commento così su TripAdvisor decise di fare causa alla coppia che aveva scritto proprio quella parola ("vomitevole") per commentare la crema da lui prodotta. Un attacco sui social inaccettabile. La battaglia legale è durata 5 anni, ma è finita con un successo. E adesso il "conto" andrà in beneficenza.
"I social sono un valido strumento di comunicazione che consentono di raggiungere luoghi e persone lontane, attenzione tuttavia ai contenuti. Fiducia nella giustizia". Così il maestro pasticcere Massari, noto "giudice televisivo", ha commentato su Twitter la sua grande vittoria legale contro i due recensori.
"Si può fare una critica, basta che non sia diffamatoria - ha detto Massari -. In questo caso, avevano esagerato e ho deciso pertanto di prendere la via legale che è durata cinque anni. Una battaglia che ho fatto da solo, senza sostegno del motore di ricerca, ma già dal primo passo la Polizia Postale aveva ravvisato la diffamazione. Alla fine il giudice mi ha chiesto una transazione che ho accettato devolvendo l'importo del danno a una Onlus che si occupa di acquistare macchinari e supporti tecnologici adeguati ai bambini ricoverati presso l'Ospedale pediatrico di Brescia".
Nel lungo iter processuale il maestro Massari non ha mai conosciuto la coppia. "Ho solo saputo - ha precisato - che hanno più di 30 anni, ma sono immaturi. Sono come quelli che pensano di viaggiare soli in autostrada e non si accorgono di essere gli unici contromano. Vivono pensando di poter buttare la cacca addosso agli altri, con intento diffamatorio disperdono in un attimo il lavoro di una vita. Nella mia pasticceria abbiamo alle dipendenze 38 persone - ha sottolineato con orgoglio - e io ho l'abitudine di dare puntualmente lo stipendio ogni mese. Contro chi pensa di diffamare un impegno imprenditoriale il buonismo esagerato non serve a nulla. Ho voluto frenare chi ha esagerato, ma sarei stato più soddisfatto se non si fosse saputo. Ma essendo un processo penale, gli atti sono accessibili. E dopo il danno, ora c'è anche chi cerca clamore. Ma io resto qui, a lavorare".