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Disagi alla baraccopoli di San Ferdinando, i migranti: “Qui viviamo in duemila”

“Mattino Cinque” in diretta dalla Calabria dopo il rogo che ha spezzato la vita a un diciottenne

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A San Ferdinando, in Calabria, la baraccopoli è un lago di fango. Dopo il rogo di sabato scorso in cui ha perso la vita un migrante diciottenne, le telecamere di " Mattino Cinque" sono tornate nella tendopoli, già nel mirino del ministro dell’Interno Salvini che aveva minacciato di chiuderla. La pioggia degli ultimi giorni, che non ha lavato via il dolore dei profughi per la morte del loro compagno, ha allagato il campo.

Le condizioni sembrano peggiorate rispetto a quando questa estate il vicepremier lo aveva visitato. “Qui viviamo in duemila”, spiega un ragazzo di colore intervistato. Intanto, proseguono le indagini per appurare la matrice del rogo omicida di sabato. “Potrebbe essere di natura dolosa”, ha spiegato Rocco Borgese della CGIL.

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