Stress da Natale: combatti così l’ansia delle Festività
Piccolo decalogo per sopravvivere agli appuntamenti natalizi, tra folla nei negozi, cenoni e parenti serpenti
Non c’è niente d fare: il Natale quando arriva, arriva. Molti lo amano alla follia, con le sue atmosfere gioiose, l’incanto delle luci e la gioia delle famiglie che si riuniscono e si scambiano doni. Altri, invece, lo detestano con altrettanta intensità: l’acquisto delle strenne implica ore di coda nei negozi e bagni di folla, le cene in famiglia significano maratone ai fornelli e poi ore da trascorrere a tavola; le riunioni familiari non sono sempre serene come desidereremmo. Eppure, con un po’ di organizzazione e con qualche strategia di auto-aiuto le situazioni si possono gestire in modo da conservare un clima sereno e di buona armonia. Vediamo come fare.
COMPRENDERE LA SITUAZIONE – Se apparteniamo alla categoria di quelli che odiano il Natale con tutte le forze, facciamo un piccolo esame di coscienza per
capire il perché. Dalle nostre risposte seguirà in molti casi la logica soluzione. Cucinare ci stressa? Si può cenare fuori. I regali sono un problema? Il Web può offrire tante soluzioni. Non basta? Rricordiamo che, se proprio ci sembra di non avere via d’uscita, resta sempre la possibilità della
fuga: possiamo escogitare
un mini viaggio da fare da soli o in compagnia del partner o di un’altra persona cara, per dare un taglio netto a tutti i convenevoli che consideriamo insopportabili. Per buona educazione avvertiamo i vari parenti che quest’anno abbiamo deciso di concederci un momento in cui “staccare la spina” e che quindi non saremo presenti ai tradizionali appuntamenti. Se ci muoviamo con un po’ di anticipo e con il dovuto garbo, nessuno si offenderà.
LE STRENNE – Il problema che ci assilla è la solita corsa affannosa ai regali? Se ci muoviamo immediatamente dovremmo avere ancora il tempo per f
are i nostri acquisti online, nella quiete di casa nostra, senza stress e code, e veder recapitare a casa gli oggetti prescelti pronti per essere impacchettati e collocati sotto l’albero. Al momento dell’ordine verifichiamo con cura le date di consegna, per essere certi di avere il recapito in tempo per Natale. Qualche cautela in più va utilizzata nei confronti dei
bambini: per loro Babbo Natale deve passare necessariamente la notte del 24 dicembre e non sono giustificabili ritardi di consegna.
Compriamo un dono solo a chi amiamo per davvero: i “pensierini” fatti (o ricevuti) per dovere servono solo a far lievitare le spese e ad aumentare il volume delle cianfrusaglie a cui non riusciamo a trovare posto in casa.
PRANZI E CENE – Se quest’anno siamo di corvée ai fornelli, occorre
organizzarsi in modo meticoloso. Stabiliamo il menù in anticipo e facciamo la spesa per tempo. Ricordiamoci di prenotare gli ingredienti freschi che vanno acquistati all’ultimo momento: eviteremo in questo modo di perdere tempo di negozio in negozio a caccia di qualcosa di indispensabile e naturalmente esauritissimo. Attenzione anche a non strafare: la tavola delle Feste deve essere gioiosa e abbondante, ma senza eccessi e sprechi. Se dobbiamo mettere a tavola un gran numero di perone,
non vergogniamoci di chiedere aiuto: è normale che ciascuno contribuisca in qualche modo al convivio preparando un piatto, un dessert o contribuendo agli antipasti o alle cose da bere. E ricordiamoci che la gastronomia pronta è sempre una risorsa: possiamo acquistare un piatto di base e reinterpretarlo guarnendolo e completando con un po’ di fantasia e zero fatica.
I PARENTI – La
gestione delle persone è l’aspetto più complicato delle Feste. Ci sono parenti che non vediamo da molto tempo, e che magari non sono cambiati in meglio, persone che non si amano tra loro o che noi non amiamo e con le quali abbiamo rapporti complicati. Un capitolo a parte vale per le
famiglie allargate, nelle quali sono coinvolti ex-partner, figli avuti con compagni diversi e nonni “acquisiti”. In questi casi occorre molta perspicacia e un po’ di fermezza: invitare alla stessa cena persone che non si amano significa andare incontro a un disastro sicuro. Meglio non contare sulla buona volontà dei singoli, ma dividere senza esitazione i commensali a rischio. Meglio
prevedere situazioni separate da trascorrere con questo e con quello: la Vigilia con i nonni paterni e il giorno di Natale con i cugini di mamma. La serenità generale ne guadagnerà.
IMPARIAMO A DIRE NO – Il Natale è una giornata da
riservare a chi amiamo. Se i rapporti con qualcuno in famiglia sono difficili, non miglioreranno solo perché è Natale: al contrario il fatto di ritrovarci in compagnia di chi in realtà non vorremmo vedere servirà solo ad acuire la nostra fatica e il nostro stress.
Decliniamo perciò l’invito, o tagliamola lista dei commensali, senza sensi di colpa.
UN MOMENTO PER LO SPIRITO – Ricordiamo che il Natale è soprattutto una
festa religiosa. Anche se non siamo praticanti, sfruttiamo questa ricorrenza per riservare
un momento di riflessione al nostro cuore e al nostro spirito. Possiamo visitare
una chiesa d’arte, oppure un
Presepio, o assistere a una
sacra rappresentazione della Natività, perché la nascita di Gesù Bambino è il segno di una speranza e di una bontà che si rinnova ogni anno.
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