Una vita di eccessi e trasgressioni e la venerazione di milioni di fan e musicisti, che in lui vedono l'indiscusso "padrino" del metal. John Michael "Ozzy" Osbourne compie 70 anni, anche se in pochi credevano che sarebbe arrivato a questo "miracoloso" traguardo. Lui, dal canto suo, tra malanni, chirurgia plastica e sregolatezze di ogni tipo, non sembra avere nessuna intenzione di mollare.
L'ultima che gli è capitata, pochi giorni fa, è una gravissima infezione, che lo ha costretto a un ricovero in ospedale e alla cancellazione di molte date programmate in ottobre e novembre, causata da una seduta di manicure: "Questo non mi impedirà di suonare nel Regno Unito a febbraio", ha detto il cantnate sui social.
Una carriera straordinaria alle spalle, celebrata dall’Ozzfest, intuizione geniale della sua moglie-manager Sharon, un festival dedicato all’heavy metal, organizzato per la prima volta nel 1996 e tornato in attività dopo qualche anno di interruzione.
Il passato segnato da povertà, dislessia, bullismo (ai suoi danni), carcere minorile e un lavoro in fabbrica. Poi l'illuminazione, che cambiò la sua vita. Grazie alla passione per i Beatles, decide di dedicarsi al rock'n'roll, ma soprattutto all'heavy metal. Così già nel 1970, quando esce il primo album dei Black Sabbath la band da lui creata prendendo in prestito il titolo americano di un film horror del regista italiano Mario Bava, ovvero "I tre volti della paura", Ozzy, (soprannome che lo accompagna fin dai tempi della scuola), si ritrova a fare la storia.
"Paranoid" è uno dei brani manifesto dell'heavy metal: suoni oscuri e taglienti, testi ispirati ai libri di Ailester Crowley, l'occultista più amato dai rocker. E' la nuova formula che fa dei Black Sabbath una band seminale, che ha un ruolo decisivo nello sviluppo della musica heavy e un successo mondiale da decine di milioni di copie vendute.
L'esperienza di gruppo però non dura moltissimo. Dopo poco più di dieci anni Ozzy si stacca dai Black Sabbath e comincia la sua carriera da solista. L'anno scorso, sfruttando il trend delle reunion, la band si è riunita per un tour mondiale, superando antiche tensioni e antipatie. Risultato: Ozzy ha dichiarato: "non mi piace suonare con i Black Sabbath: nella band sono solo un cantante, da solo faccio quello che mi pare".
La sua vita e la sua carriera sono segnate da periodi di crisi profonde, episodi di psicosi maniaco-depressiva, accuse di satanismo, alcol e droga. Quando il 19 marzo 1982 muore, in un modo assurdo, Randy Rhoads, suo amico fraterno e genio della chitarra Ozzy vive un momento di forte depressione.
Nonostante quell'episodio terribile, e nonostante una devastante tendenza all'autodistruzione, Osbourne continua però la sua inarrestabile corsa verso il successo e la notorietà diventando presto una leggenda, una figura quasi mitologica per il mondo del Metal ma non solo. In fondo c'è una corrispondenza tra la sua identità di sopravvissuto e i personaggi e le storie che animano i suoi testi.
Oggi ha una faccia disegnata dalla chirurgia plastica e una serie di malanni che costringerebbero chiunque altro a una vita in ospedale. Lui invece continua a fare concerti e tour, a regalare materiale per i giornali di gossip a causa delle sue avventure extra coniugali ma anche grazie ai reality dedicati alla vita della sua stramba famiglia, che più che agli Addams fa pensare agli incubi creati da Lovecraft e ad alimentare la sua leggenda, semplicemente... vivendo come se non ci fosse alcuna distinzione tra palco e realtà.