Fredy Pacini, la lunga lista di reati del ladro ucciso: dai furti alle lesioni
Durante il primo arresto il moldavo disse alle forze dell'ordine: "Sono in Italia per rubare"
Pendeva già un ordine di cattura sulla testa del ladro moldavo ucciso da Fredy Pacini. Il malvivente avrebbe dovuto scontare una condanna di 2 anni e 8 mesi di reclusione in Italia per aver rubato biciclette a Sondrio, dove venne arrestato. Agli agenti fu lui stesso che disse di essere "in italia proprio per rubare". Poco dopo però fu rimesso in libertà. Il moldavo, una sorta di pendolare del crimine che rubava biciclette di valore per rivenderle nel proprio Paese, era tornato quindi per delinquere. Ma per non essere identificato si era fatto mettere il cognome della moglie sul passporto ed eludere la polizia. Una falsa identità che doveva coprire due pagine di precedenti penali collezionati fin da quando aveva 19 anni: furti in abitazioni, garage, ricettazioni, danneggiamenti, lesioni personali.
Era comunque lui, cognome a parte, che assieme a un complice ancora latitante la notte del
27 novembre era entrato a colpi di piccone nell'officina di Fredy Pacini che per proteggere i suoi averi dormiva lì da 4 anni e che non ha esitato a sparare e per pura causalità ad uccidere, sostengono i suoi legali, a causa di uno strano rimbalzo di uno dei proiettili che ha trafitto la femorale del malvivente. Fredy Pacini, ora, è accusato di eccesso di legittima difesa. Ma se
dall'esame balistico venisse confermato il rimbalzo del proiettile la sua posizione si potrebbe alleggerire.
Salvini: "Mando un abbraccio a Fredy Pacini" - "Mando un abbraccio a Fredy Pacini: lavorava tutto il giorno nel capannone, ci dormiva e dopo 30 furti ha sparato alle gambe al rapinatore". Lo ha affermato il vicepremier Matteo Salvini aggiungendo: "Ho deciso di non andare a trovarlo per non sollevare le polemiche, ci andrò tra qualche tempo. Certo se capitasse a me e ci sono i miei figli di mezzo non guardo in faccia a nessuno". Salvini ha ricordato di voler modificare la legittima difesa: "se un italiano si sente in pericolo di vita ha il diritto di difendersi, è il rapinatore che non deve entrare in casa mia. Non voglio che ci sai nessun risarcimento per i parenti dei rapinatori. Certo, io non auspico affatto che tutti si armino, mio dovere però è garantire il calo dei reati e la certezza della pena. Le forze dell'ordine saranno di più: almeno una persona in più in ogni questura".
SU TGCOM24