Ladro ucciso ad Arezzo, il legale del gommista: "Proiettili deviati"
I carabinieri hanno sequestrato, isolandola con sigilli, parte del capannone dopo aver individuato dei segni, una sorta di graffi sul pavimento
Uno dei proiettili esplosi da Fredy Pacini, che hanno colpito e ucciso il ladro sorpreso nella sua officina a Monte San Savino, nell'Aretino, potrebbe essere stato deviato. La nuova ipotesi, supportata dal legale del gommista indagato per eccesso colposo di legittima difesa, emerge dopo un nuovo sopralluogo degli investigatori nell'officina.
I carabinieri di Arezzo hanno sequestrato, isolandola con sigilli, parte del capannone dopo che lo stesso
gommista e un suo avvocato avevano individuato dei segni, una sorta di "graffi", sul pavimento.
Lo stesso legale di Pacini ha avvisato la procura che ha inviato gli investigatori dell'Arma a verificare la cosa. Il difensore Giacomo Chiuchini si limita a parlare di "un nuovo elemento di prova trovatoi riguardando ancora una volta l'ambiente dell'officina. Elemento che non era stato visto prima e che va valutato, non è escluso che potrebbe essere compatibile con la traiettoria di uno dei proiettili", in particolare nell'ipotesi di una eventuale deviazione.
Potrebbe comunque anche semplicemente trattarsi di
graffi causati nella struttura dalla normale attività di montaggio degli pneumatici. Pacini e il suo avvocato avevano deciso di fare un'altra ispezione nel capannone della rivendita di pneumatici alla ricerca di qualcosa che potrebbe non esser stato notato finora. Un'esigenza, è stato spiegato, scaturita dall'autopsia sul cadavere del moldavo.
L'autopsia - Secondo i primi esiti il proiettile mortale - quello che ha causato l'emorragia interna al 29enne - potrebbe aver seguito una traiettoria diversa dagli altri quattro colpi sparati da Pacini, entrando dal basso all'altezza del bacino. Traiettoria - è un'ipotesi - che potrebbe essere compatibile con un rimbalzo. Ecco il motivo della sollecitudine con cui l'avvocato difensore Chiuchini stamani ha avvisato il pm Andrea Claudiani.
Proseguono intanto le indagini dei carabinieri. Dopo che è stata definita l'esatta identità del moldavo ucciso, Vitalie Mircea, emergono numerosi e diversi precedenti sul suo conto. Nei documenti raccolti finora dai carabinieri aretini ci sono a carico del moldavo varie denunce per furti in case, automobili, negozi, centri commerciali, ricettazione, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Reati compiuti più che altro nelle aree di Milano e di Padova. La procura di Milano aveva emesso un ordine di carcerazione per catturare il 29enne.
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