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Francia, l'Assemblea nazionale approva legge contro le sculacciate ai bambini

Le statistiche dicono che l'85% dei genitori francesi ricorre alla punizione corporale sui figli

ansa

Sculacciate, sberle e schiaffi ai bambini diventano reato in Francia, paese nel quale sono pratiche ancora molto usate dai genitori. La legge sulla "punizione corporale" appena approvata stabilisce che l'autorità parentale sia esercitata "senza violenza" di nessun tipo, compresa la quella "fisica, verbale o psicologica".

Già i vecchi governi avevano tentato di normare tale materia scontrandosi però con la resistenza dei conservatori. Nel 2016 poi una legge venne cassata dalla Corte costituzionale perché adottata sotto forma di emendamento a una legge con un altro oggetto. L' Assemblea nazionale (l'equivalente della nostra Camera dei deputati) ha votato  il testo con il solo voto contrario di una deputata eletta con l'estrema destra Emmanuelle Menard, secondo la quale la legge "priva i genitori delle loro prerogative". Si sono astenuti i deputati della destra dei Re'publicains. Il disegno era stato presentato da un deputato centrista che ha il supporto del governo.

Fino a ieri le percosse sui piccoli erano definite  “violenze educative ordinarie” (per differenziarle dai veri e propri maltrattamenti) ma con il nuovo provvedimento verrebbero vietate per legge. Una mossa che la destra e l’estrema destra hanno definito “ridicola” soprattutto se si pensa che - come ricordano le opposioni - il fondatore del partito promotore della norma, Francois Bayrou, ha schiaffeggiato un bambino durante le presidenziali del 2002. La Francia diventa così il 55esimo Paese a bandire le punizioni corporali sui bambini, iniziativa adottata per la prima volta dalla Svezia nel 1979. 

Secondo la Ong Childhood Foundation, l' 85% dei genitori francesi ricorre alla punizione corporale, contrariamente a molti altri Paesi europei, fra cui Svezia e Germania. La legge non prevede sanzioni per padri e madri maneschi ma permetterà, ha spiegato il relatore, di "porre fine alla possibilità per i giudici di riconoscere un diritto di correzione ereditato dal XIXesimo secolo che non ha pertanto nessuna esistenza nel codice penale. 

Nel marzo 2015 il Consiglio d'Europa per i diritti civili aveva puntato il dito contro la Francia per non aver bandito la sculacciata, contrariamente alla maggior parte degli altri Paesi europei. L'anno dopo, un Comitato dell'Onu sui diritti del bambino aveva sollevato l'argomento, esortando Parigi a "proibire esplicitamente" tutte le forme di punizione corporale dei bambibni. Coloro a favore del bando sostengono, studi alla mano, che i bambini soffrano di disturbi mentali fisici, se percossi.

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