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A Matera il giudice affida la casa al figlio minore di genitori che si separano

Sancito di fatto il principio della bigenitorialità perfetta. Scompare anche l'assegno di mantenimento

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Non era mai successo che nell'ambito di una separazione tra coniugi la casa di famiglia venisse affidata al figlio minore: è quanto previsto da una sentenza storica dal Tribunale di Matera. Con un decreto di omologazione emesso nell'ambito di una separazione consensuale, i magistrati hanno stabilito che un minorenne rimanga stabilmente a vivere in quello che finora era stato il domicilio familiare. Ad alternarsi saranno invece i genitori con una frequenza settimanale.

Come ha riferito l'avvocato Luciano Vinci, il giudice Giorgio Pica ha anche stabilito che nessuno dei due genitori (che hanno redditi equivalenti) dovrà versare al coniuge alcun assegno di mantenimento: ognuno provvederà direttamente al sostentamento del minorenne durante il periodo di affido di sua spettanza.

"Con questo decreto - ha sottolineato il legale - è stato stabilito che, dopo la separazione, non ci sarà un genitore prevalente sull'altro, anche perché i tempi di frequentazione saranno assolutamente paritetici".

Il pronunciamento del Tribunale materano si configura al momento come una anticipazione nei fatti del disegno di legge Pillon, una norma sull'affido condiviso presentata dalla Lega e ispirata al provvedimento francese che introduce il principio della "bigenitorialità perfetta", riscrivendo la legge del 2006 sull'affido condiviso dei figli a seguito di separazioni e divorzi.

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