"C'è stata una falsa partenza, non si è svolta l'udienza preliminare. Speriamo che questo, che a noi sembra già un comportamento non corretto, possa non ripetersi nella prossima udienza che si terrà il 25 maggio". Lo dice Claudio Regeni, padre di Giulio, il ricercatore italiano torturato e ucciso nel 2016 a Il Cairo. Accanto a lui la moglie Paola, che aggiunge: "La riteniamo una manovra ostruzionistica".