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Rigopiano, il Comune di Farindola sapeva dell'hotel isolato: "Stiano tranquilli al caldo"

Nell'informativa dei carabinieri emerge un sms inviato dalla fidanzata a Gabriele D'Angelo, una delle vittime: "Mi hanno detto che la turbina dovrebbe partire"

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Il Comune di Farindola conosceva perfettamente le condizioni d'isolamento dell'hotel Rigopiano. E' quanto si legge nell'informativa dei carabinieri forestali di Pescara che riguarda l'inchiesta sul disastro dell'hotel investito da una valanga. In Comune "mi hanno detto che la turbina dovrebbe partire. Che stessero tranquilli al caldo, tanto lassù hanno tutto": è l'sms, agli atti dell'inchiesta, inviato dalla fidanzata a Gabriele D'Angelo, una delle vittime.

Questa frase proferita da Enrico Colangeli del Centro operativo comunale di Farindola, "dimostra chiaramente che lo stesso era perfettamente a conoscenza dell'isolamento dell'hotel Rigopiano ma che, a suo parere, non era una priorità risolvere tale emergenza", si legge nell'informativa dei carabinieri forestali di Pescara che riguarda l'inchiesta sulla valanga che ha travolto 29 persone.

La fidanzata di D'Angelo, Giuly Damiani, ha riferito che "la situazione presso l'hotel era diventata insostenibile in quanto non si riuscivano a tenere calmi tutti i clienti e che tutti, compreso il personale, volevano andare via" e che D'Angelo le "chiese di rivolgersi al Comune di Farindola e chiedere aiuto".

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